"Accidenti! ci mancava solo la nebbia!" Rusty era appena partito da casa sua a bordo della fiammante (ovvero che rischiava di prendere fuoco) ford fiesta dello zio R. (non dello zio P.), diretto verso il paese. Il freddo intenso aveva favorito il gelare della neve caduta, e sulla strada di campagna si intravedevano delle lastre di ghiaccio. Rusty guidava prudentemente, pur con il solito nervosismo che condraddistingue chi guida un cesso di macchina. Improvvisamente un’ombra saettante di fronte alla macchina fece sobbalzare Rusty, che prontamente pigio il freno. La macchina slittò e si fermò cinque metri più avanti, Rusty scese porcheggiando e bestemmiando, ma guerdando intorno a se non vide altro che: neve, nebbia e freddo. "Forse me lo sono sognato" pensò Rusty, che rimontò in auto e riprese la strada.
In paese le strade erano pulite, ma la vicinanza al fiume favoriva la presenza di un denso banco di nebbia. Rusty parcheggiò nel piazzale della chiesa, e si incamminò verso il vicino bar sport per la tradizionale partita a biliardino del lunedì sera. A rusty sarebbe piaciuto un rally nella neve, ma purtroppo l’amico con la Punto Abarth non c’era.
Nel ripercorrere la strada in mezzo ai campi che aveva fatto prima, Rusty vide qualcosa in mezzo ella strada, nel frenare per evitarla sbandò e finì in mezzo al campo. Quando Rusty scese per vedere di cosa si trattava rimase sconcertato: era il cadavere semisbranato di una capra. Rusty ricordava di averne vista una simile nella vicina fattoria di Mario. Rusty, sconvolto dalla fifa e dalla paura, per via delle leggende sentite dalla bocca della nonna, rimontò velocemente in macchina. Rusty era tremendamente nervoso, e per quanto pigiasse l’acceleratore non si smuoveva da quella situazione. Velocemente scese, infilò un vecchio pezzo di cartone che c’era in macchina sotto una ruota e si fiondò all’interno del veicolo, che stavoltà partì. Rusty si sentiva più sollevato, ormai era vicino a casa, si sentiva al sicuro, ma sentiva uno strano rumore. "Mi sa che ho tirato troppo questo catorcio" pensò, ma il rumore non sembrava provenire dal motore, bensì dal sedile posteriore, Rusty si voltò e vide, con sua immensa paura, che sul sedile era seduto un cane ringhiante, aveva il pelo chiaro a macchie nere, ma la cosa che più impressionava erano i denti, una fila di denti macchiati di sangue e colanti di viscida bava. Mentre il cane gli saltava addosso, Rusty cacciò un urlo di terrore, l’ultimo della sua vita.
BEEP! BEEP! BEEP! BEEP!
"Dannata sveglia!"
Rusty si alzò di scatto dal letto, sudato, tremante, ma VIVO.
Si so che andare all’università può causare gravi danni anche permaneti al buon senso…
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ma tu non sei andato all’ università, allora come mai è successo anche a te?
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Io penso che il namecciano debba tacere, prima di fare una brutta fine
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va bene mi controllerò di più, comunque bel lavoro rusty
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Nameccian alla prossima ti rimetto il bavaglio
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Ti sei dimenticato l’ultima parte:"Rusty si avvia porcgeggiando a prendere il dannato treno che lo porterà alla dannata università di Padova". Questo è il momento in cui i lettori più sensibili cacciano un urlo di terrrore.
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concordo…
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