Anno 929 – Nevoso, mercoledì 16, tardo pomeriggio

Penso che la notte scorsa avremmo anche potuto difendere la casa dagli assassini, se Olga non ci avesse tradito.

Gli assassini sono entrati da una finestra proprio come ci aspettavamo, ma mentre iniziava lo scontro Olga lanciò un incantesimo del silenzio contro di me per impedirmi di utilizzare la magia e poi del sonno contro Rusty e Giuseppe. Non ho avuto il tempo per capire se i due erano stati colpiti. Ho solo visto Dimitri che accoltellava la maga, prima che due assassini mi fossero addosso. Muta ero inerme, nonostante ora avessi la spada magica che un tempo era appartenuta a Varikas, e quindi cercai la fuga attraverso la finestra alle mie spalle.

Caddi, ruzzolai e mi rialzai, poi cominciai a correre inghiottita dalla nebbia. Non reggevo più in mano la spada, ma se riuscivo a scappare avrei sempre potuto recuperarla assieme agli altri miei averi.

Mi resi conto che mi trovavo già nella foresta sebbene questa fosse molto distante dalle fattorie e non sentivo più il suono degli inseguitori. Sbigottita inciampai su di una radice e caddi battendo la testa.

Quando ripresi conoscenza, contusa e infreddolita, mi ritrovai stesa su un sentiero di foglie morte nel mezzo di un bosco completamente invaso dalla nebbia. Il terreno digradava verso l’alto, probabilmente una collina. Chiaramente mi ero persa.

Chrone mi aveva seguito e ora stava appollaiata su un albero li vicino lanciandomi occhiatacce gelide: «Senza neanche rendercene conto dobbiamo aver attraversato una porta di livello, ora siamo in un luogo diverso, probabilmente non siamo neppure più su Rarte.».

Sospirai sconsolata: «Decisamente questa giornata sta iniziando splendidamente.».

Ho proseguito lungo il sentiero che si alzava verso la collina fino quasi al calar del sole. Mentre risalivo il pendio ricolmo di alberi e inghiottito dalla nebbia, ad un certo punto notai che sulla sommità della collina si stagliava un massiccio castello che iniziava a delinearsi fra la nebbia.

Chrone mi disse che oltre il castello dall’alto aveva scorto un paesino, sempre avvolto dall’onnipresente nebbia. Poiché avevo scorto segni della presenza dei lupi decisi di cercare una grotta in cui potermi riparare e poter accendere un fuoco.

Alle pendici dell’altura su cui sorgeva il castello io e Chrone riuscimmo a trovare un anfratto, ma come entrammo ci rendemmo contro che la grotta era stata trasformata in una cupa cripta, una bassa scalinata scavata nella roccia conduceva ad un vasto androne dove si trovava una tomba. Come ci affacciammo appena oltre le scale una pesante inferriata metallica piombò giù dal soffitto chiudendo l’ingresso alle cripte.

Ora i lupi sarebbero rimasti fuori, ma noi eravamo intrappolate dentro.

Volumnia

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Nota importante: questo non è in realtà un episodio di gdr, questo è il boardgame Castle Ravenloft. Come ho già detto altre volte la correlazione fra gdr e racconto a mio parere non è una cosa necessaria e i due hanno ambiti diversi.

2 pensieri su “L’oscura Barovia – attraversando una porta di livello

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