Siete così bella quando dormite Camelia che vorrei baciarvi, ma so che farlo romperebbe la pace fra noi e voi mi caccereste via dalla vostra camera e dal vostro letto dove ora sto accoccolata buona buona in cerca di consolazione e tepore.

Siete ancora più bella quando stendete la vostra mano adirata su di me, mentre mi trovo inginocchiata nuda sui ceci.

Siete ancora più bella quando carezzate la mia pelle escoriata dai segni della frusta. Oh Signore, neppure avete idea della squisita sofferenza che mi provoca il vostro tocco.

Mi dispiace che nonostante questa nostra grande intesa vi ostiniate a dire che vedete in me solo una sorella. Se vostra sorella fosse guardata come voi osservate me posso assicurarvi che arrossirebbe di vergogna.

Perciò attenderò con pazienza, mia cara Camelia, che voi accettiate di riconoscere la meraviglia di ciò che proviamo l’una per l’altra. Nel frattempo continuerò a stuzzicarvi per ammazzare la noia.

Dominicella, vorrei solo potervi dire quanto siete bella finché siete sveglia e non dover aspettare che siate persa nell’oblio del sonno.

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