Bruno aveva un debito con Gasparre e di conseguenza si era visto costretto ad accettare. Non pensava che il signore degli Stregazza sarebbe stato così ostile verso una sua visita, ma a quanto pareva il castello era infestato dai fantasmi e questo stava seriamente minando la salute mentale di Kaladrath.
Decidemmo di continuare ad esplorare il castello, ma nelle stanze del piano terra incontrammo una orrenda creatura composta di parti di esseri viventi ricucite assieme che ricordava vagamente un’arpia, solo che più grossa e più cattiva. L’orrenda creatura teneva al dito l’anello che Chardath ci aveva chiesto di trovare.
Lo scontro con tale orrenda bestia ricucita da carni umane e animali fu molto duro, ma alla fine Thorax riuscì a farla a pezzi a martellate.
Salimmo al secondo piano del castello e li fummo testimoni di un’orribile apparizione, un gruppo di bruti squartò e mangiò degli elfi sotto i nostri occhi prima di dissolversi come nebbia al sole. Quando gli orchi svanirono apparve nuovamente la ragazza in camicia da notte che prima di scomparire nuovamente esclamò: – queste sono le creature che servono quell’assassino di mio fratello-
Principessa Argenta ora ho finalmente trovato una finestra con vicino uno scrittoio e ne ho approfittato per scrivervi queste poche righe prima di continuare la salita della torre.
Devotamente serva Vostra,
Camelia Farnese.