Distruggemmo il golem, sebbene con molta difficoltà, la mia arma magica si rivelò molto utile, così come il nerboruto martellone di Thorax, sebbene i suoi colpi fossero molto attutiti contro quella bestia magica, ma fu la magia di Marilissa a far collare il bestione in pezzi. Uno dei suoi occhi era un rubino e pensammo bene di prenderlo con noi.
Per punire la blasfemia da noi dimostrata, i sacerdoti della cappella costrinsero a combattere nell’arena dove dovemmo sconfiggere un minotauro e un gigante a due teste prima che la nostra ordalia fosse considerata finita.
La cosa strana fu che la gente continuasse a gridarci di nutrire il fuoco e di scagliare le bestie uccise fra le fiamme. Chiaramente in quel paese la nuova fede era solo una copertura e molti dei suoi abitanti nel cuore erano ancora adoratori pagani ed eretici.
Schifata lasciai l’arena e decisi di scoprire cosa si trovava infondo al pozzo cittadino, visto che vi era una scala che consentiva di scendere.
Continua…
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(un’altro paio di post e poi ho finito il materiale già scritto su Camelia Farsene anche se resta ancora da raccontare tutta l’avventura la nave degli orrori e presto dovremo anche riprendere in mano il personaggio. Purtroppo è da marzo che non gioco ed è da aprile che non ho più continuato i racconti delle avventure già giocate.)