Claustrophobia – La zingara

19 luglio 1634

I tunnel sotto la città di Nuova Gerusalemme sono un groviglio contorto e insano di cunicoli fetidi e maleodoranti che è in grado di togliere il senno a chi li percorre. I versi osceni dei trogloditi che aspettano nell’ombra il minimo cedimento per aggredire raggelano il cuore di chi si avventura in tali luoghi privi di luce e paiono provenire da ogni dove amplificati dieci, mille volte dal rimbombo dei cunicoli.

Non so come il redentore abbia fatto a mantenersi lucido avventurandosi in questo meandro d’orrore, probabilmente perché era già folle fin dal principio.

Partimmo in dieci, baldanzosi e smargiassi, ridendo del fatto di aver scampato la corda alla gola, lo squartamento, la ruota o altre morti ben peggiori. Ora che a scortare il redentore siamo rimasti solo io, la zingara che avevo salvato dalle guardie e un omaccione taciturno sto meditando che forse sarebbe stato meglio venire impiccati. Camminare in questi luoghi così distanti dalla luce di Dio è un prezzo troppo alto da pagare per la vita.

Eravamo partiti con l’idea di fumigare i cunicoli e scacciare più in profondità le bestie che li infestano e invece diventammo il loro pranzo. Avevo rappezzato alcuni di quegli uomini dopo le loro incursioni nel sottosuolo prima di diventare io stesso un prigioniero, ma questo scontro era stato peggiore di ogni altro che i reduci mi avessero mai raccontato.

E’ stato solo grazie alle oscene stregonerie della zingara, a base di fuoco e di aria, che siamo riusciti alla fine ad aprirci una strada verso l’uscita da questi cunicoli. Lei che spergiurava di non adorare o anche solo studiare le potenze infernali.

Eravamo a pochi metri dalle grate che proteggono l’uscita verso la superficie quando la zingara, che mi considera causa di ogni suo male, rotolò per terra e tre trogloditi famelici sbucarono dall’oscurità pronti ad azzannarla.

Ho dato una mano a Sara a rialzarsi, si era slogata una caviglia, senza pensarci due volte me la sono caricata sulle spalle, che mi accoltellasse pure alle spalle se voleva, probabilmente era più pietoso di continuare a vivere affrontando ogni giorno questi cunicoli tenebrosi. C’erano già un numero sufficiente di orrori desiderosi di privarci della vita, certo non serviva che in questo luogo malefico ci portassimo la morte addosso da soli.

Una volta usciti ho scoperto che l’energumeno, che avevo per compagno nei cunicoli, aveva recuperato un talismano fra le rovine del sottosuolo e se l’era portato dietro nonostante la raccomandazione di non raccogliere oggetti nel sottosuolo. Spero per noi che non sia un’artefatto maledetto.


Dio mi protegga perché presto dovrò tornare ad affrontare questo orrore, il redentore vuole scendere nuovamente e far esplodere la zona dove siamo stati aggrediti utilizzando la polvere da sparo.

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Claustrophobia – Sorpreso nei vicoli

17 luglio 1634

Stavo camminando tranquillamente fra le strade dei bassifondi di Nuova Gerusalemme quando ho visto la gitana. La donna, spavalda, fronteggiava tre mercenari che avevano l’aria di non aver visto un soldo o una donna da almeno una settimana.

Non so se avesse pronta qualche stregoneria o se volesse solo vendere cara la pelle, possibilmente ferire quegli uomini e sperare che nella rabbia e nella furia di aver trovato resistenza la uccidessero prima di violare il suo corpo. Ma visto che per quanto squattrinati quegli armigeri parevano competenti dubitavo che la donna avrebbe ottenuto la grazia di una morte pietosa.

Sapevo che avrei dovuto andarmene e non interessarmi di quanto succedeva. Lei era sicuramente una strega blasfema, settima figlia di una donna che era stata figlia di streghe prima di lei. Per quanto l’esercito necessitasse degli infernalisti, nessun uomo sano di mente avrebbe mai aiutato uno di loro. Erano eretici scomunicati venuti all’inferno per sfuggire alle persecuzioni, nessuno provava amore per loro, erano utili solo nel reame di Lucifero.

La ragazza però era bella, bella quanto diabolica ebbi poi in seguito modo di scoprire, e sul momento non trovai giusto che fosse costretta a soddisfare le voglie di quei rozzi cafoni. Quindi mi feci avanti con la spada in pugno.

Il primo armigero lo colpii alle spalle, tanto erano tronfi nella loro lussuria che avevano occhi solo per la donna di fronte a loro. Poi vi fu un cozzare di ferro e metallo quando gli altri due mercenari mi saltarono addosso. Tentai di parare e difendermi, ma erano chiaramente più bravi di me.

Pensai che ero stato veramente stupido ad assaltare quei rozzi individui solo per una donna.

Stavo per raccomandare la mia anima a Dio, anche se in questo luogo era più probabile che la reclamasse il diavolo, quando vidi il redentore avanzare a grande velocità verso di noi. Quando vide lo scontro e la donna iniziò ad inveire in maniera equanime contro tutti i presenti con uno dei suoi sermoni tonanti.

Questo non avrebbe sicuramente fatto desistere i mercenari dal combattere

Il redentore per la prima volta da quando lo incontrai mi parlò: – La tua attrazione verso le donne ti porterà nell’oblio. – non fece a tempo a dire altro che svenni per la perdita di sangue.

Quando mi risvegliai ero incatenato al muro in una cella sotterranea, la mia ferita al fianco bendata alla meno peggio.

Fu così che fui costretto ad abbandonare i ferri da chirurgo per inoltrarmi anch’io nei cunicoli che si trovano sotto a Nuova Gerusalemme. Quello o terminare la mia vita appeso ad un corda. Forse scegliere la corda sarebbe stata una soluzione più pietosa, ma decisi di prolungare comunque la mia vita infame.

Ora mi porto dietro l’odio della donna che ho salvato poiché anche lei ha dovuto compiere la mia stessa scelta e attribuisce al mio intervento la sua attuale fortuna avversa.

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Claustrophobia – Colto in flagrante

7 luglio 1634

Le legioni delle forze demoniache sembrano moltiplicarsi all’infinito e non indebolirsi mai. E noi a quanto sembra abbiamo costruito la nostra città sopra delle cripte che costituiscono la loro tana.

I pochi sopravvissuti alle incursioni, perché ogni tanto qualcuno dei condannati a morte che preferiscono l’esilio nei cunicoli sotto la città alla pena capitale sopravvive, parlano di un’infinità di catacombe che si estendono sotto la nostra città, abitate da creature basse in altezza ma estremamente voraci e perfide, dotate di un’oscura intelligenza animale.

Ogni tanto vedo ancora la figura con la lanterna vagare per la città, benedicendo i passanti o strillando moniti a guardie e sentinelle: “Siate vigili, folli, perché il male ormai è alle porte della vostra città!” Dicono che sia veramente un uomo segnato da Dio, ha il tocco di un grande pranoterapeuta. Molti condannati che avevano rischiato di perdere un arto sono tornati a camminare normalmente sotto il tocco delle sue mani.

Quell’uomo ha sicuramente il dono di cogliere sempre i suoi interlocutori in flagrante mentre commettono qualche genere di colpa. Stasera mi ha beccato mentre fornicavo in un vicolo scuro con una dannata, che mi ha venduto il suo corpo in cambio di un misero tozzo di pane. Non ha detto nulla ma il suo sguardo esprimeva tutto.

Mentre si allontanava gli ho gridato dietro che almeno io pagavo per quello che prendevo. I soldati le avrebbero usato violenza, facendo cose ben peggiori che distendersi con lei per la notte. Infondo dannata o no era anche lei una creatura di Dio e aveva diritto a potersi procurare un tozzo di pane!

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Claustrophobia – Dispersi nell’oscurità

19 giugno 1634

Le voci di strada corrono veloci fra i vicoli maleodoranti di Nuova Gerusalemme. Oggi i ruffiani dicono che i “valorosi” guerrieri di Dio guidati dal Redentore sono già stati dispersi al primo scontro, o forse sono rimasti intrappolati nei tunnel che cercavano di purificare dal male.

Ora quegli uomini dispersi dell’oscurità vengono derisi dagli stessi ruffiani che giorni fa gozzovigliavano in loro onore a spese del concilio di questa città infernale! Mi domando se quei disgraziati riusciranno a tornare indietro… domanda che potrebbe valere anche per me.

Mi ero imbarcato nell’impresa di varcare il portale demoniaco con la convinzione che avremmo portato la luce alle creature degli inferi e che combattere i demoni fosse meglio che combattere gli altri uomini in quella che da un decennio pareva una guerra eterna. Credevo di fare la cosa giusta, mi sentivo giustificato nelle mie decisioni. Ora non più.

Siamo scesi all’inferno con sogni di potere e di gloria ma fino ad ora quasi nessuna traccia di quintessenza o pietra filosofale. Più passano i mesi e più i nostri soldati sembrano diventare simili ai demoni. Ai dannati invece di una speranza portiamo schiavitù, oltraggio e violenza. In realtà se i demoni ci hanno attaccato solo sporadicamente probabilmente è perché gli stiamo risparmiando tempo a torchiare gli spiriti dannati al posto loro.

A migliorare le cose inoltre quaggiù sono arrivati anche quei miscredenti dei Saraceni. Serpi infide e velenose, sempre pronte a tendere imboscate. La loro astuzia farebbe quasi immaginare che in realtà essi conoscessero questo luogo da ben prima di noi.

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Claustrophobia – Festeggiamenti nella notte

10 giugno 1634, a tarda notte

La città di Nuova Gerusalemme risuona di canti e risa mente i boccali di vino vengono svuotati per festeggiare la decisione del consiglio di portare la guerra ai demoni fin nelle catacombe.

Vi sarebbe poco per la verità da festeggiare a pensare che i gloriosi soldati della fede che verranno mandati a sbaragliare i pericoli del sottosuolo saranno i tagliagole della peggiore risma a cui verrà data la possibilità di scegliere fra rischiare la vita nei tunnel o perderla certamente sul patibolo.

Io non mi mischio alla gioia e all’ebrezza. Per un povero scriba in cerca di opportunità questo nuovo mondo è in realtà forse peggiore del vecchio. Forse dovrei aver riflettuto meglio che nessuno sente il desiderio di mandare ai propri cari delle lettere dall’inferno e la nostalgia dell’amata si dimentica in fretta quando si passano giornate intere a violentare e schiavizzare i dannati che abitano questo primo girone infernale. In realtà sono più apprezzato come barbiere, per curare i denti e ricucire le ferite dei guerrieri. In fondo studiare non è stato così inutile.

In ogni caso mentirei se dicessi che la festa mi dispiace, mentre la gente è ubriaca e più facile far scivolare la mano in tasca a qualcuno e estrarne il borsello senza farsi notare.

L’unico che non sembra godere dell’aria allegra della serata è l’uomo con la lanterna che vaga per le strade scuotendo la testa sdegnato, dicono che sia un redentore, un grande mistico che ha giurato di purificare catacombe anche a costo della vita, desiderio il suo che temo presto sarà esaudito.

Di sicuro mi ha visto alleggerire la borsa di una donna e mi ha guardato con disprezzo prima di proseguire oltre.

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Claustrophobia – La Nuova Gerusalemme

I turn to you oh my precious Jerusalem
Deny your prophets their passion and treat them like fools
I turn to you oh my precious Jerusalem
Deny my love but you can change fate

10 giugno 1634, sera

Mentre l’aria greve di questi luoghi asfittici si fa sempre più opprimente con il calare della sera mi trovo a ripensare al tempo in cui ero al seguito delle armate cattoliche dirette ad assediare la città di Magdeburg, un infimo gregario fra tanti un po’ scribacchino e un po’ barbiere, quando letteralmente il terreno si aprì vomitando fuori l’inferno e lasciando un foro che vi conduceva all’interno.

Da allora molte cose sono cambiate. Sono stato fra i folli che hanno scelto di attraversare il varco e cercare la propria fortuna saccheggiando una terra di orrore e di meraviglie e ora che mi rendo conto che difficilmente tornerò indietro e rivedrò la luce del sole.

Con le pietre e il sudore della fronte abbiamo eretto un baluardo dell’ingegno dell’uomo, per usare le parole di Sant’Agostino la Nuova Gerusalemme. Visto il nido di turpitudine, oscenità e vizio che la infesta fin nel ventre più profondo, fra meretrici avventurieri e farabutti forse sarebbe meglio paragonarla alla città di Ninive che non a quella della gloria dell’Altissimo

Così ora mi trovo all’inferno, rintanato fra le mura dell’unica città umana che vi sia mai stata costruita mentre il concilio di Nuova Gerusalemme si appresta a dare un importantissimo annuncio e a indire per una grande festa.

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