La Nave degli Orrori – Un nuovo Spirito sulla nave

2013-02-19_IsabelPrincipessa Argenta,

ieri sera ero così sfinita che mi gettai sul letto ancora vestita… Ofelia si offrì gentilmente di togliermi gli abiti e infilarmi una camicia da notte. Non so perché acconsentii ma finì che dopo avermi tolto la blusa Ofelia iniziò a carezzarmi il seno e baciarmi. Nuovamente sentii i suoi denti sfiorare la mia pelle e con un brivido mi ritrassi e poi la allontanai da me urlando.

La nostra lite fu interrotta da delle grida orribili. Uscimmo nel corridoio dove incontrammo anche Carlotta, spaventata come tutti gli altri marinai. Pareva strano che i marinai non prestassero alcuna attenzione alla bambina, chiaro segno che era effettivamente un fantasma.

Avanzando nella calca ci trovammo davanti allo spirito di una donna disperata per la perdita della figlia. Pensavamo che fosse la madre di Carlotta, ma quando la portammo dalla bambina lei non la riconobbe e disse che la stavamo imbrogliando. Quando finalmente riuscii a calmare la donna lei ci disse di essere morta di parto e che era il capitano Collasanta a prevenire il suo riposo eterno, l’avarizia dell’uomo le impediva di poter trovare pace. Non riuscimmo però ad ottenere dallo spirito scosso altre informazioni al riguardo.

Nel frattempo Carlotta era sparita. Quando tornammo nella stiva di carico per indagare non c’era nessuna cabina però, incastrata fra le travi di legno, trovammo una collana d’argento che recava le iniziali C.M.R.

Collana alla mano decisi di andare ad affrontare il capitano Collasanta per chiare una volta per tutte questa storia di fantasmi. Improvvisamente il mio precedente litigio con Ofelia mi pareva così futile.

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La Nave degli Orrori – Sperduti nel mare

2013-02-19_IsabelContinua…

Come se l’attacco dei divoratori di cadaveri non fosse stato abbastanza nel pomeriggio un uomo cadde in mare. Fortunatamente Thorax si tuffò per ripescarlo e riuscì a portarlo in salvo. Nel guardare Thorax che risaliva a bordo non potei fare a meno di notare che la polena della nave non rappresentava più la bella fanciulla che ricordavo dall’inizio del viaggio ma una strega degli abissi con gli occhi sporgenti e le mani artigliate.

Interrogati sulla questione i marinai mi dissero che tale fenomeno era accaduto di frequente dopo l’avvistamento di banchi di nebbia.

A sera ci fermammo per riparare i danni causati dall’attacco dei pirati e Teferine guardando le stelle mi disse che eravamo in una posizione completamente diversa da quella precedente. Il giorno della tempesta eravamo in prossimità della Bralacia mentre oggi ci trovavamo dall’altro lato di Laìtia, molto vicini alle coste della zona nota come le pianure dei Rom. In un solo giorno avevamo circumnavigato metà di Laìtia senza neanche rendercene conto.

Prima i fantasmi, poi i mangiatori di carogne e ora anche le dilocazioni nello spazio, tutto questo sembra a indicare che qualche forza diabolica sia all’opera o nel mare o in questa nave.

Il mistero si sta infittendo, volevo parlare con il capitano ma in questi giorni sembra inarrivabile.

Debitamente serva vostra,
Camelia Farnese

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La Nave degli Orrori – Gli abomini nella nebbia

2013-02-19_IsabelContinua…

Ieri mattina è calata una nebbia estremamente fitta che posso solo definire infernale e da questa sono usciti degli orrendi pirati che parevano più morti che vivi e sembravano più che umani dei mangiatori di cadaveri.

Lo scontro fu breve e brutale.

La loro nave fantasma, avvolta in alghe, corallo e incrostazioni di calcio, ci speronò sul lato e le orrende creature saltarono sul ponte. La bravura degli uomini di Collasanta riuscì ad aarginare l’assalto delle creature diaboliche. Io stessa mi gettai sul ponte con la mia spada magica in pungo, gridando salmi e lodi al Signore senza Tempo, mentre affondavo colpi nella masnada di nemici infernali, ispiando i marinai con le mi grida e quando necessario ache con un lalcio ben assestato al loro fondoschiena. A quanto sembra quegli uomini sono dei veterani temprati, guerrieri sanguinari probabilmente avvezzi a più di un’operazione di pirateria in queste acque, per essere dei semplici e onesti marinai.

Alla fine respingemmo gli abomini che ci avevano attaccato oltre il ponte la nave che ci aveva speronato si dossolse nella nebbia, come se non fosse mai esistita lasciando la nave di collasanta arracante in mare ad imbarcare acqua. Il capitano decise di avvicinarsi alla costa per tentare delle riparazioni.

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La Nave degli Orrori – Carlotta

2013-02-19_IsabelPrincipessa,

Gli unici che stanno traendo profitto da questo viaggio sono Thorax e Teferine che sembrano aver trovato reciproco apprezzamento nella propria compagnia, a giudiacre dai rumorosi suoni di godimento che spesso provengono dalla cabina a fianco alla nostra. D’altronde è ormai risaputo che Thorax venga sempre apprezzato per le sue qualità dalle donne dissolute.

Io invece sto iniziando a pensare che la nave sia maledetta. Dopo l’incontro con Giacomo vi fu una tempesta di proporzioni immani e una delle vele della nave fu gettata in mare.

Ma il vero problema capitò dopo la tempesta, quando incontrai Carlotta.

Quella sera io e Ofelia incontrammo a bordo una ragazzina di nove anni in camicia da notte che si era smarrita. La bambina era coperta di acqua gelida, quindi la portammo alla nostra cabina per asciugarla. La bambina ci disse che aveva perso la propria bambola ed era andata a cercarla e che era il cuoco a portarle ogni tanto del cibo.

Accompagnammo la bambina alla sua cabina, che stranamente si trovava infondo alla stiva di carico e lì trovammo anche la sua bambola, poi andammo da cuoco per avere un po’ di latte fermentato, ma questi negò di aver mai visto Carlotta. Quando tornammo nella stiva di carico, la cabina di Carlotta aveva semplicemente smesso di esistere…

Una sola parola venne alle labbra mie e di ofelia quasi in contemporanea: Fatasmi!

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P.S. non so cosa pensi No’Akei, ma secondo me la nave degli orrori è stato un dei punti migliori della storia di Camelia farnese, paragonabile solo alle avventure inziali prese da No Dignity in Death

La Nave degli Orrori – Strani incontri nella notte…

2013-02-19_IsabelContinua…

Cercai di addormentarmi, ma poi bussarono alla porta. Era un certo Giacomo e pareva un po’ ubriaco e un po’ perso, comunque si scusò dell’intrusione e se ne andò a cercare la propria cabina da un’altra parte.

Non passò molto che arrivò Ofelia spaventata, mi disse che Giacomo aveva bussato anche da lei, stessa identica scena in ogni minimo particolare, ma lei aveva seguito l’uomo lungo il corridoio e su per le scale, solo che arrivata di sopra non c’era nessuno, e lei vedeva già bene di notte ben prima di essere contaminata dal vampirismo.

Era spaventata, temeva che ci fosse un’apparizione sulla nave e voleva restare con me, si scusò per la sfuriata di prima e insistette affinché la punissi. Anche se stanca le assestai qualche frustata decisa mentre rivolgeva a me la sua schiena nuda stando inginocchiata. Mentirei se dicessi che la cosa mi dispiacque, sferzare Ofelia ha qualcosa che per me è molto più che liberatorio…

Poi ci scusammo l’una con l’altra e ci addormentammo, io abbracciata al cuscino e Ofelia a me. Perché le cose fra noi due non possono essere così semplici? Perché Ofelia mi desidera come qualcosa di più che un’amica? E cosa desidera esattamente?

Devotamente serva vostra,
Camelia Farnese.

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La Nave degli Orrori – La nave del capitano Collasanta

2013-02-19_IsabelPrincipessa Argenta,

il primo giorno di viaggio in nave fu molto estenuante. La sera ero distrutta e piena di contratture probabilmente dovute alla tensione degli ultimi giorni e al rollio che non mi aiutava certo a rilassarmi.

Ofelia mi convinse a tornare in camera e lasciarmi massaggiare, avevo accumulato veramente un sacco di tensione e le sue mani mi fecero male. Mi consigliò di togliere la blusa così avrebbe potuto massaggiare con meno forza e distendere egualmente le fasce muscolari.
Acconsentii perché tanto avevo ancora il petto fasciato per poter indossare l’armatura e quindi non c’era il rischio di esporre alla sua vista nulla di imbarazzante, per quanto non potei fare a meno di domandarmi da dove nascesse quello scrupolo…

Ofelia aveva comunque ragione, senza blusa i massaggi erano più efficaci e cominciai a rilassarmi. Purtroppo la natura passionale del vampiro che ora è in lei prese il sopravvento, avvicinò la sua bocca al mio collo e cominciò a baciarmi. Sentii il tocco freddo dei suoi denti contro la mia pelle e la allontanai spaventata… adirata… turbata… imbarazzata… desiderosa di cos’altro ancora?

Ofelia si offese mortalmente, disse che non capiva come io potessi voler continuare a rifiutare quello che lei provava per me nonostante tutta la sua devozione nei miei confronti. Disse che avrebbe cercato un’altra cabina per dormire da sola e sbatté la porta alle sue spalle seccata…

Decisamente i rapporti umani non sono fatti per me, rimango dell’idea che sarebbe meglio evitarli.

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La storia fra Farnese e Ofelia comincia ad entrare nel vivo, probabilmente questa è stata la parte migliore della campagna.

La nave degli orrori – Fino al Porto di Ostia

teferine1
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Il viaggio fino al porto di Ostia fu più movimentato del previsto. Approfittammo del passaggio sul carro di Francesco Bentivoglio, un uomo che trovammo alla porta orientale di Maro e che cercava un guaritore.

In cambio dei servigi di Ofelia, Francesco ci caricò nel suo carro e ci condusse fino a Ostia, ma lungo la strada venimmo attaccati dai feroci predoni della Lisca Nera. Predoni che divennero molto meno feroci dopo che Thorax ne massacrò un paio con il suo martello e Teferine ne uccise alcuni con le sue pistole. L’incontro con quei derelitti ci fruttò anche quattordici cei. I predoni avrebbero pagato per il nostro pernottamento ad Ostia.

Arrivati ad Ostia Teferine ci presentò al capitano Collasanta, un uomo che ci tenne subito a precisare che la donna che si portava a letto era tutto fuori che santa. In passato la Karrer gli aveva fatto alcuni favori quando doveva portare alcune cose a Maro, quindi Adelmo fu ben disposto a offrirci il viaggio fino a Nevezia ad una tariffa molto agevolata, specie dopo che con mia somma stizza Ofelia propose di trascorrere con lui il resto della serata.

Non so neppure perché me la prenda così con lei… neanche fossimo… non so in realtà cosa siamo.

Devotamente Serva Vostra

Camelia Farnese

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La nave degli orrori – Imporbabili alleate

teferine1
Vostra altezza,

Questa mattina sono andata a trovare Teferine presso la dimora dei Karrer, per scoprire che in realtà lei è un’integrata, un’abitante di un in luogo chiamato Inghilterra, piombata su Rarte attraverso una porta di livello, quasi in punto di morte. A dimostrazione del suo bel caratterino la donna impaurita aveva assalito e ucciso il custode della porta di livello. In soli tre anni però Teferine aveva scalato le vette del crimine organizzato ed era riuscita a farsi ammettere fra i ranghi della nobiltà diventando una protetta di Gasparre De Luca.

Ora Teferine temeva che De Luca potesse ritorcersi contro di lei e quindi se accettavo di portarla con me era disposta a mettere al mio servizio le sue abilità di alchimista e assassina, oltre a fornirmi i suoi contatti al porto di Ostia per trovare una nave.
Ero un po’ dibattuta da questa donna che chiaramente aveva un comportamento molto ambiguo, ben oltre quello mostrato in alcune occasioni da Ofelia. La donna aveva uno sguardo freddo e spietato che indicava chiaramente quanto poco peso desse all’altrui vita umana, ma era chiaramente una persona con molti contatti che potevano tornare utili e mai come ora ero in cerca di alleati. Inoltre la donna era sinceramente spaventata dal rischio che Gasparre ponesse fine alla sua vita e quindi avevamo un avversario, attualmente intoccabile, in comune.

D’altronde già portavo con me una pugnale e una spada magica, oltre agli anelli di lady Neira, pur appartenendo all’ordine dei cavalieri della fede, quindi accettare i servigi di un’alchimista non era poi trasgredire i miei principi più di quanto avessi già fatto.
Acconsentii quindi a farmi Accompagnare da Teferine nel mio prossimo viaggio e lei disse che mi avrebbe presentato ad Adelmo Collasanta al porto di Ostia. Il miglior capitano di navi della zona, oltre che un impenitente contrabbandiere.

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Dopo il grade successo torna l’alter eg di Katerine Ferrer, la wicked lady che ci accompagnerà per tutto lo svolgimento de la nave degli orrori. Ne vedremo delle belle.

Terrore nella Città Sacra – Devozione

2013-02-19_IsabelPrincipessa,

come atto di devozione per essere stata riammessa nelle grazie del mio ordine e della nobiltà di Maro, donai la coppa che avevo trovato nelle cripte vicino a Cuore di Luna alla chiesa di Maro. I suoi poteri di guarigione mi avevano ampiamente aiutato nel viaggio trascorso e speravo che ora avrebbe potuto lenire le piaghe della povera gente di Maro.

Visto che avevo salvato la città da un demone dovetti anche sorbire una festa ufficiale con tanto di gran gala e presentazioni ufficiali ad un sacco di damerini spocchiosi.

Fra gli invitati alla festa c’era anche mio padre. Tentò di ricucire i rapporti con me facendo notare che aveva tentato di supportarmi in tutti i modi durante l’esilio e di far valere il peso della nostra famiglia nel mitigare la pena e nel favorire la mia riammissione in città. Scocciata gli risposi che ormai era tardi per ricucire i rapporti fra noi. Quando ero una figlia ribelle che voleva imparare l’arte della spada aveva cercato di ostacolarmi in tutti i modi e ora che ero l’eroina di Maro voleva la mia benevolenza. Forse aveva ragione a dire che gli ostacoli che mi aveva posto avevano solo aiutato a far crescere la mia determinazione e che lo aveva fatto per il mio bene, per aiutarmi a fortificarmi visto che volevo intraprendere un cammino che inevitabilmente mi avrebbe portato a scontrarmi con molti.

Gli risposi che probabilmente aveva ragione ma era comunque troppo tardi.

Anche Teferine, in qualità di nobile di Maro e alchimista era presente ai festeggiamenti. La ragazza sperava che io non provassi rancore per i fatti della notte precedente che per lei erano solo “affari” e mi pregò di contattarla il mattino successivo per parlare di come avrebbe potuto scusarsi dell’accaduto ed essermi eventualmente di aiuto.

Ora intendo partire per Nevezia, per occuparmi della mia missione iniziale, capire se sono vere le storie che circolano sui vampiri, e visti i precedenti nella Zolia temo che la risposta sia sì. Gli oggetti magici che Ofelia ha gentilmente recuperato dal cadavere di lady Neira dovrebbero aiutarmi nel completare la missione.

Marilissa Stregazza, visti i nostri ultimi trascorsi e la sua attuale condizione di volpe, preferisce restare con la “nonna” piuttosto che seguirmi verso Nevezia. Anche se gli incontri nella cappella di Aggarath l’hanno convertita al nuovo culto il suo talento risiede ancora nelle pratiche di magia antica e su quello ha ancora molto da imparare da Chardath.

Devotamente serva vostra,
Camelia Farnese.

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Terrore nella Città Sacra – Gasparre de Luca

2013-02-19_IsabelContinua…

Una volta che riuscii a far tornare in se Gasparre de Luca, il disgraziato sostenne di essere stato stregato dalla magia di lady Neira e di essere una povera vittima delle circostanze, anche se trovavo difficile crederlo. Come prima di lui Chardath, anche Gasparre promise che se ignoravo la sua parte negli eventi avvenuti di recente avrebbe dato una mano a far cadere tutte le accuse contro di me.

Per la seconda volta inghiottii la bile che mi saliva e accettai di risparmiare Gasparre sulla base della convenienza che il suo aiuto poteva portarmi. Mi sembra di star diventando incredibilmente cinica e manipolatore un po’ come il clero che tanto no imparato a detestare.

In segno di buona fede prima di andarsene Gasparre mi lasciò un pugnale magico, secondo lui di grande valore.

Ora devo solo attendere che il mio buon nome venga ristabilito nella città di Maro, ma dopo aver sconfitto Azalia e aver riportato la testa di un vampiro dai boschi della Zolia credo e sarò proclamata la salvatrice della città ora di sera.

Devotamente serva vostra,
Camelia Farnese.

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Terrore nella Città Sacra – Fra templi e bordelli

teferine1Continua… In un bordello venni a sapere che De Luca era al tempio degli dei pagani, ma prima di arrivarvi venni assalita dalla famigerata Teferine Karrer, la dama nera della Zolia. Dopo aver affermato che non aveva nulla di personale contro di me, ma lo faceva solo per i soldi che le dava Gasparre, la donna tentò di uccidermi a colpi di pistola. Su Rarte le armi da fuoco sono rare, gingilli estremamente pericolosi, di norma create dai nani e dagli alchimisti, se usate bene posso uccidere una persona sul colpo anche da grande distanza, ma per nostra fortuna Teferine mi ferì solo di striscio prima di essere costretta a scappare perché la sua arma si era inceppata. Per fortuna non venimmo attaccati da nessun altro sgherro di Gasparre e riuscimmo ad arrivare al tempio pagano dove si trovavano sia Gasparre che lady Neira, intenti a sacrificare una vergine per liberare un demone, o meglio un angelo caduto. Si trattava di una nostra vecchia conoscenza, Azalia, la creatura infernale che aveva maledetto il vostro castello. Come ringraziamento per essere stata liberata Azalia strappò gli arti a lady Neira e la lasciò morire dissanguata. La vista di tale scempio fece impazzire Gasparre che si mise ad urlare frasi incoerenti. Azalia mi riconobbe e rise di me, ma io riuscii a scacciarla grazie alle mie preghiere. Almeno per un po’ non avrebbe arrecato danni, ma sarebbe stata solo questione di tempo prima che ritornasse. A quel punto mi occupai di Gasparre e cercai di farlo rinsavire.

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Finalmente fa la sua apparizione la versione di Kata Kumbas di Katerine Ferrer, la wicked lady. Devo dire che questo primo incontro con la donna non è stato molto performante. Per fortuna il futuro riserva ancora un sacco di sorprese.

Terrore nella Città Sacra – Notti movimentate

2013-02-19_IsabelPrincipessa Argenta,

ci eravamo fermati  per alcuni giorni a una taverna nella città di Maro, quando, alla terza sera di permanenza, arrivarono dei sicari mandati da Gasparre de Luca per ucciderci. Thorax però spaccò agilmente la testa di quegli uomini e prima che ne arrivassero degli altri. Gasparre dovrebbe imparare a pagare meglio i suoi sicari perché facciano il lavoro senza sbandierare il suo nome urlando come forsennati.

Per evitare ulteriori problemi decidemmo di allontanarci da posto dove risiedevamo e cercare il luogo da dove provenivano  i scari.

Mentre eravamo in strada incontrammo un servitore di una nobile, una certa lady Neira che stava cercando avventurieri disposti a scortare la sua signora al tempio delle divinità pagane, ma io rifiutai indignata. Un lercio servo dovrebbe saper riconoscere meglio un esponente della nuova fede e non importunarlo con le sue sciocchezze pagane.

Nonostante l’inopportuna interruzione dello zotico cercammo continuare a di seguire le tracce dei sicari, ma quando nel cielo spuntò la luna piena Marilissa si trasformò sotto i miei occhi in una volpe bianca. Tutto quello che potei fare fu prenderla in braccio e tentare di calmarla. Evidente il morso dei licantropi contratto nelle cripte l’aveva infettata.

Visto che individuare i sicari si stava rivelando un’impresa priva di speranza, con Marilissa in braccio, mi recai a casa di Gasparre de Luca per saldare i conti con lui. Il portone del suo palazzo era sprangato nessun servitore si degnò di aprire, allora riportai Marilissa a casa di Chardath e con estremo ribrezzo mi accinsi ad andare a frugare i bordelli della città, dove speravo avrei trovato De Luca e lo avrei ucciso.

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Sotto molti aspetti Maro può essere considerata la “Living City” dell’ambientazione mediterranea di Kata Kumbas, una speicie di Greyhawk o Cadwallon nostrana.

Terrore nella Città Sacra – Scendere a patti

2013-02-19_IsabelPrincipessa Argenta,

Una volta rientrata a Maro e sicura che almeno per un po’ le autorità non avrebbero tentato di decapitarmi, mi recai da Chardath con l’idea di liquidare quella donna, ma la maga, sempre vestita in maniera discinta e sconveniente, rise allegramente del mio proposito di ucciderla.  Era morta da più di un secolo ed era stata riportata in uno stato di non vita dal sangue di sua nipote. Non nutriva grandi timori sulle nostre possibilità di farle del male.

In ogni caso era contenta di rivedere sua nipote Marilissa. Visto che la ragazza era ritornata in vita ci sarebbe stato un posto disponibile per lei come erede degli Stregazza, dopo tutto Chardath non poteva avere figli e le sarebbe stata utile un’erede dei suoi beni terreni e un’apprendista a cui insegnare la magia.

Chardath disse che era stupido tentare di vendicare suo nipote Kaladrath. L’uomo era meschino quanto lei se non di più. Invece se avessimo chiuso un occhio su tutta la faccenda  promise che si sarebbe adoperata perché il consiglio delle stirpi votasse per far terminare il mio esilio.

In fondo io ero stata imbrogliata, ma lei non aveva potuto avere gli oggetti che cercava visto che erano andati distrutti nel crollo del castello Stregazza.

A malincuore ingoiai la bile che avevo verso quella donna e mi decisi ad accettare di arrivare a patti con lei pur di poter essere riammessa in città.

Marilisa per ora preferiva evitare di restare con la “nonna” e preferì venire a cercare alloggio con me, Ofelia e Thorax.

Devotamente serva vostra

Camelia Farnese

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Poi dicono che imbalsamare la testa dei nemici non paga…

Nei boschi della Zolia – Ritorno alla città sacra

2013-02-19_IsabelPrincipessa Argenta,

sono rimasta due giorni accampata fuori dalle porte di Maro in attesa che i soldati con cui avevo stretto un patto prima di uscire dalla città rispondessero al mio segnale e mi facessero entrare da una piccola pusterla laterale sulle mura della città eterna.

Mi fa un po’ strano tornare, ma ho promesso che mi sarei occupata di Chardath Stregazza e voglio dare a quella megera ciò che merita.

Quando incontrai il fidanzato di Sharill che per primo mi aveva chiesto di indagare sui misteri del villaggio di Cuore di Luna, non ebbi il coraggio di raccontargli la verità sulla donna che amava. Gli dissi che Sharill ora stava bene, ma il servizio della dea Selene l’aveva molto cambiata e mi aveva detto di non avere più posto nel suo cuore per l’amore terreno.

Anche se avevo cercato di entrare in città con segretezza venni comunque intercettata da alcune guardie troppo zelanti presso la Piazza dell’Arcilegione. Mostrare la testa imbalsamata del vampiro che avevo ucciso mi permise comunque di guadagnare un po’ di tempo e far si che il consiglio delle stirpi fosse disposto a rivedere la mia posizione di esiliata.

Riuscire ad essere riammessa nell’Urbe avrebbe comunque richiesto parecchia corruzione e ora come ora ero scarsa di denaro.

Devotamente serva vostra

Camelia Farnese

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Poi dicono che imbalsamare la testa dei nemici non paga…

Nei boschi della Zolia – Volpi Mannare

2013-02-19_IsabelPrincipessa Argenta,

ferita più nell’animo che nel corpo, tornai alle cripte, dopo aver dovuto sottostare alle “amorevoli” cure di Sharill. La sacerdotessa vampiro sorrise della nostra avventatezza nel recarci nelle cripte ma ci curò senza fare storie anche se immagino che abbia utilizzato volutamente i rimedi più dolorosi per alleviare il mio malore.

Ritornando alla cripte venimmo sorpresi da alcuni uomini guidati da un’orrenda creatura dalla testa di rospo. Dissero di essere servitori di Tsathoggua e non trovarono alcuna pietà presso le nostre lame.

Dopo la nostra precedente visita alle cripte ormai non vi erano più morti viventi  nel cimitero fra i boschi, ma approfittando del fatto che ora molte celle erano libere una banda di volpi mannare argentee si era impossessata del luogo e avemmo un duro scontro con loro, prima che le infide creature decidessero di battere in ritirata.

Marilissa venne purtroppo morsa da una delle creature e la ferita risultò infetta. Dopo averla bendata alla meno peggio decidemmo comunque di proseguire.

La nostra sorpresa fu quella di incontrare nelle cripte uno stregone vampiro. La creatura della notte risultò essere il maestro di Sharill, l’essere che l’aveva tramutata in un vampiro.

Grazie alle fervide preghiere a Selene, Sharill era riuscita a liberarsi dalla malia del suo padrone, ma non poteva comunque rischiare di avvicinarglisi per non ricadere sotto il suo sortilegio, pertanto aveva preferito mandare me nelle cripte senza dirmi l’esatta natura del male che dovevo sconfiggere.

Uno stregone può essere molto pericoloso dalla distanza, ma confinato in una cripta angusta è estremamente vulnerabile ai colpi di un’arma magica. In fondo sono stata contenta di aver trasgredito ai voti del mio credo e aver tenuto l’arma magica che mi aveva donato il defunto Bruno Visconti.

Lo stregone aveva inoltre rubato una coppa sacra al Nuovo Culto e io la usai per curarmi prima di riporla in una sacca. Recuperare una reliquia poteva essere un buon modo per riuscire a farsi accettare nuovamente a Maro.

Questa mattina Marilissa si è svegliata urlando perché i suoi capelli hanno cambiato colore, diventando bianchi. Temo che sia stata contaminata dal morso delle volpi e che presto diventerà anche lei un licantropo. Appena riuscirò a calmarla tornerò a Maro per occuparmi dei suoi parenti, intanto ho la testa di un vampiro da imbalsamare.

Devotamente Serva vostra,

Camelia Farnese

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– nota del Dungeon Master: le creature sarebbero state dei ratti mannari, ma ne avevo abbastanza di topastri e così ho messo le volpi.