Artigiani
Nei villaggi rurali le persone dovevano essere completamente autosufficienti, i contadini sapevano come ripararsi gli attrezzi, costruire rudimentali gabelli, fabbricarsi stoviglie in legno e le donne erano in grado di cucire, ricamare, fare il pane ecc… Nessuno poteva esimersi dal lavoro dei campi, che era l’unico modo per avere cibo per la famiglia e pagare le tasse per il signore.
L’artigiano inteso come persona che vive dei prodotti che il suo ingegno gli permette di creare è una figura presente sopratutto nel basso medioevo e comunque solo nelle città, dove si sentiva l’esigenza del baratto e circolava più facilmente un po’ di moneta. In città quindi l’artigiano, a differenza che in un villaggio rurale, poteva vivere creando oggetti che altri non erano in grado di fabbricarsi e di cui si avvertiva la necessità.
Un contadino poteva anche mangiare su uno sgabello sbilenco, ma non un notaio indaffarato.
Esempi di png
Adele sarta: capelli castani striati di grigio, viso sorridente, corpo magro
Indossa: veste di lana grezza, una collana, grembiule, fascia per la vita con appese le chiavi di casa e varie forbici.
Carattere: vanesio e capriccioso.
Alfredo, falegname: capelli grigi lunghi fino alla spalla, volto rugoso e sorridente, occhi profondi e pensierosi. Mani grandi e callosi, leggermente curvo in avanti e con l’andatura dinoccolata.
Indossa: camicia grigiastra sporca di colla, grembiule di cuoio, un paio di braghe marrone, degli stivali con i risvolti pieni di segatura.
Armando, gioielliere: capelli castani, volto corrucciato, occhi scuri e penetranti, leggermente pingue, ma con le dita sottili.
Indossa: mantellina blu, casacca color porpora, calzamaglia blu e gialla, una cintura con un borsello, in testa ha un basco inamidato con una piuma di pavone.
Mercanti
Nel medioevo c’era comunque l’esigenza di far viaggiare alcune merci fondamentali persino per l’economia di sussistenza dell’alto medioevo come lana, lino, canapa, seta, sale e spezie.
La lana, canapa e il lino erano fondamentali per il vestiario, mentre il sale serviva per conservare la carne dei bovini e suini, che veniva macellata nei mesi invernali e poi doveva durare per un’anno. Spezie e seta erano beni di lusso molto ricercati dai pochi che potevano permetterseli.
Il Mercante si occupava appunto dello spostamento di grossi quantitativi (per l’epoca) di merci di valore. Era invece quasi assente il piccolo bottegaio. Gli artigiani vendevano direttamente i loro prodotti, mentre i contadini liberi venivano in giorno di mercato a portare in città i frutti del loro raccolto, quando era stagione, per cercare di ricavare qualche moneta. Nessuno sentiva il bisogno di un droghiere o un ferramenta.
Il tipico mercante era una persona molto influente che ostentava sia la sua famiglia sia la sua ricchezza.
I mercanti gareggiavano a chi costruiva il pazzo più sontuoso o collaborava maggiormente per la costruzione di chiese o opere cittadine.
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Guglielmo commerciante di lana: grasso e tarchiato, calvo e con il naso aquilino. I pochi capelli rimasti solo più grigi che neri.
Indossa: palandrana chiara con le maniche di pizzo e i bottoni in madreperla, calzamaglia scura e stivali di velluto.
Carattere: simpatico e cordiale, ma anche astuto.
Adolfo mercante di spezie: alto e robusto, con il viso severo incorniciato da dei capelli castani e una una barba corta.
Indossa: collana d’oro con gli stemmi corporativi, bavero di pizzo, sopratunica di broccato ricamata, casacca viola scuro ricamata, calzamaglia rossa, stivali di velluto.
Carattere: sicuro di se, cortese con i clienti e irascibile con tutti i sottoposti.
Vanessa commerciante di pietre preziose: il volto a cuore è estremamente delicato e sempre sorridente, le mani sono pulite ed estremamente curate.
Indossa: vestito a collo alto blu scuro con una gorgiera bianca che fascia anche il capo, porta un velo con un diadema di perle, un grembiule decorativo realizzato all’uncinetto.
Carattere: sotto l’apparenza dolce e delicato, si nasconda una spietata intelligenza fredda e calcolatrice.
Artisti
Le strade dei borghi e le corti erano piene di artisti girovaghi, menestrelli e saltimbanchi che intrattenevano le persone che potevano permettersi il lusso di passare del tempo in ozio.
Inoltre i nobili e il clero erano sempre alla ricerca di talenti nella letteratura, pittura e scultura per celebrare loro stessi o la gloria di Dio.
Gli artisti di strada spesso erano comprati da giovani dalle loro famiglie da un altro saltimbanco che aveva bisogno di un’assistente e imparavano il loro mestiere aiutando il padrone in cambio di qualche crosta di pane.
Invece gli artisti “maggiori” iniziavano la loro esperienza in una bottega, dove assistendo il maestro imparavano i trucchi, e un giorno, se diventavano abbastanza bravi, venivano notati da qualcuno, che commissionava loro la loro prima opera da soli, oppure, se non avevano abbastanza talento, erano destinati a rimanere per sempre garzoni ed aiutanti, passando da un maestro all’altro.
Nel medioevo l’arte era una professione esclusivamente maschile, ritenuta per nulla adatta ad una ragazza.
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Alfonso, Poeta: magro e slanciato, capelli lunghi ricci e biondi, ha un’andatura un po’ effeminata.
Indossa: calzamaglia verde e giacca blu con spalline a buffo e manche di pizzo.
Carattere: curioso e impiccione
Damiano, Scultore: muscoloso, abbronzato, capelli lunghi, passo sicuro.
Indossa: braghe di pelle, grembiule impolverato, una fascia di cuoio cinge i capelli, ha sempre con se martello e scalpello
Carattere: aperto e gioviale, ma un po’ rude.
Meano, artista girovago: mingherlino e minuscolo, con i capelli neri e ricci che cadono in una lunga chioma dietro le spalle. Volto sorridente e rilassato, mani estremamente curate.
Indossa: completo di mantella, casacca e calzamaglia in due colori, blu e viola.
Carattere: chiacchierone e pettegolo. Sempre in cerca di avventure galanti.
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