Queste sono una serie di note per tenere conto delle mie vicissitudini nel corso del gioco dark fantasy di Tainted Grail. La trama in quest boardgame è un elemento fondamentale per apprezzarlo, quindi siete avvisati che il racconto contiene spoiler sull’esito di alcune azioni in questo gioco.
Queste sono una serie di note per tenere conto delle mie vicissitudini nel corso del gioco dark fantasy di Tainted Grail. La trama in quest boardgame è un elemento fondamentale per apprezzarlo, quindi siete avvisati che il racconto contiene spoiler sull’esito di alcune azioni in questo gioco.
Claustrophobia è un boardgame ambientato nello stesso universo del warband skirmish helldorado che di recente è stato ristampato nell’edizione 1643.
Da tempo uno dei mei progetti sarebbe quello di provare a fare un rpg in solitario ambientato nel modo di Clausrophoia, nel quale gli umani hanno costruito una nuova Gerusalemme all’inferno e stanno cercando di colonizzalo.
Fino ad ora uno dei più grossi ostacoli ad inziare a giocare una versione di Claustrophobia in solitario era stato il generatore di Dungeon casuali, perché utilizzare il sistema originale, per quanto suggestivo, richiederebbe più spazio di quello di cui al momento dispongo.
La soluzione del dilemma mi si è presentata quando ho visto la quarta serie delle geomorphic business cards di Dyson’s Logo. Con ben quattro set da 5 carte ciascuno ci sono ben venti spezzoni di dungeon casuali per un cospicuo numero di possibilità se decidessi di iniziare una partita una volta che avrò concluso Tainted Gail
Quindi word alla mano mi sono messo a preparare un set di carte per l’esplorazione di un dungeon, vedremo se riuscirò ad utilizzarlo a breve in Claustrophobia o in un’avventura fra i Nuraghi
Queste sono una serie di note per tenere conto delle mie vicissitudini nel corso del gioco di Tainted Grail. La trama in quest boardgame dark fantasy è un elemento fondamentale per apprezzarlo, quindi siete avvisati che il racconto contiene spoiler sull’esito di alcune azioni in questo gioco.
Queste sono una serie di note per tenere conto delle mie vicissitudini nel corso del gioco di Tainted Grail. La trama in quest boardgame dark fantasy è un elemento fondamentale per apprezzarlo, quindi il racconto contiene spoiler sull’esito di alcune azioni in questo gioco.
Io sono Ailei e se non avessi dedicato il mio tempo ai vagabondaggi nel bosco forse a quest’ora sarei una sacerdotessa e avrei accompagnato la mia maestra nel viaggio disperato verso cui si è incamminata e magari le cose sarebbero andate diversamente…
Dopo un anno che non prendevo in mano il gioco di Tainted grail sono riuscito a completare il primo capitolo del gioco.
La cosa che mi ha fatto amare il gioco in primis sono state le statue dei Mhenir.
Ho giocato in modalità narrativa perché non avevo voglia di contare tutti i miei passi e ho finito la partita con un turno di anticipo sulla fine del tempo disponibile, in modalità normale sarei andato fuori tempo massimo.
Senza l’assillo di dover ottimizzare ogni singolo spostamento in questo gioco della Awaken Realms, le meccaniche di grinding sono accettabili e aiutano a percepire il senso di “affanno” che aleggia sul gioco. A mio parere ha ragione chi afferma che le meccaniche sono collegate al contenuto narrativo del gioco e quindi eliminare l’aspetto grinding rischia di snaturare gli aspetti survival e Dark Fantasy.
Ho apprezzato che la magia venga trattata come una vera e propria risorsa il che costringe ad utilizzala in modo “economico” dando l’idea che sia un elemento raro e non banale che può cambiare il corso degli eventi e delle situazioni.
Un altro aspetto che mi è piaciuto di Tainted Grail è che sotto certi aspetti sembra di giocare un mega librogame con mappa stile la serie la terra di mezzo (aka middle earth quest) con carte ed accessori. Sono contento dopo anni di partite a Zombicide e un paio di gdr masterless in solitario di essere tornato a giocare un’avventura con una trama portante che non conosco e si sta dipanando lentamente.
Tainted Grail alle prime prove mi aveva lasciato perplesso per la gestione degli scontri con le carte, ma una volta presa la mano risulta in realtà abbastanza divertente, specie quando si riescono a realizzare combo assurde.
La partita ha coperto sette giorni di gioco per una durata di un paio di ore. Come rapporto fra tempo di gioco e le nuove scoperte sulla trama sono soddisfatto di Tainted Grail.
La prossima settimana conto di affrontare il secondo capitolo della campagna di Tainted Grail, che è molto più “open”.
Questa settimana ho finalmente trovato il tempo per cominciare ad aprire e separare il materiale delle scatole di Bloodborne the Boardgame, Bloodborne Blood moon e Bloodborne Chalice Dungeon. Non sono neppure ad un terzo dell’opera ma non penso che affronterò le successive scatole prima di aver iniziato a giocare.
Una prima considerazione che mi viene da fare dopo aver aperto il gioco è che, visto lo spessore e la delicatezza delle carte, anche se sono poche le carte che necessitano veramente di essere mescolate, per evitare danni mi conviene probabilmente imbustare tutte quelle usate di frequente.
Anche se ho appena iniziato a prendere in mano il gioco da tavolo di Bloodborne, ho già scaricato da boardgame geek un’espansione che permette di regolare la difficoltà del gioco.
Il mio prossimo progetto è di creare le carte miniboss per Bloodborne dei Man Eater Boar, i Fluorescent Flowers e i Merciless Whatchers
Le dimensioni contano e non posso fare a meno di pensare al verro diabolico di Dungeons and Dragons
La prossima volta dovrei riprendere con le avventure di Dark Sun.
Dopo una settimana di fatiche immani siamo riusciti a trovare il modo di riaccendere due Menhir localizzati uno ai tumuli degli antichi e uno nel villaggio di Sbiancata. Ora per un’altra settimana dovremmo essere salvi.
Sono stati giorni concitati pieni di strani incontri e terrore alla ricerca delle risorse da sacrificare alla statua
Allo stremo per la mancanza di provviste ci siamo recati al bosco del cervo per cacciare e la notte abbiamo fatto un sogno stranissimo, nel quale inseguivamo una colomba. La mattina ci siamo svegliati trovando ulteriore cibo confezionato in foglie nel nostro accampamento.
Quando siamo tornati al villaggio abbiamo scoperto che una bambina era stata divorata dai lupi. La strana coincidenza non ha potuto fare a meno di porci tremendi interrogativi su quale cibo avessimo mangiato e cacciato.
Questo non fu l’ultimo fatto inquietante della settimana, io ho scalato le spade degli antichi e trafugato l’oro che si trovava sulla sommità, Beor ha salvato una vergine arciera da morte certa e incontrato dei mercanti dai quali ha recuperato una claymore.
A sbiancata ho scoperto che la popolazione è estremamente denutrita e ho provato a curarli, non so se questo riuscirà a rimuovere l’innata ostilità dei suoi abitanti verso noi agricoltori di Cuanacht
Ora di fine settimana, fra un viaggio e l’altro, siamo riusciti ad accumulare abbastanza sangue e ricchezza per accendere i Menhir di sbiancata e degli antichi tumulti. Mentre io compievo il rito a sbiancata Beor lo eseguiva presso i tumuli.
Dopo aver giocato due partite, l’impressione di avere di fronte un mega librogame con accessori si sta confermando.
Anche giocando in modalità narrativa l’esperenza di gioco vi asciuro che tutto fuori che traquilla, la modalità normale prmette di esssere abbastanza difficilina.
Nella prima partita mi ero mosso con troppa calma inducendo in quest accessorie, che mi hanno portato a sprecare tempo e ho ricomicato, ma la storia insegna che neanche correre è una buona idea in tainted grail.
Tainthed Grail mi aveva incuriosito per la sua copertina, che racchiudeva tutta una serie di messaggi per nulla positivi. Avevo appena venduto lords of hellas e conquistato un buono sconto notevole, che ho subito riconvertito in un altro boardgame.
Fin dalle lettere di presentazione per i giocatori il gioco mette in chiaro di essere un horror dark fantasy abbastanza cupo, se noi abbiamo ricevuto questa missiva vuol dire che eroi molto migliori di noi non ce l’hanno fatta, eroi che, pur essendo nostri amici, non ci avevano ritenuti adatti a compiere questa missione.
È sbarcato nel mondo del gioco da tavolo anche il boardgame ispirato ai videogiochi fantasy horror di Dark Souls.
Nonostante io non abbia partecipato al Kickstarter sono entrato in possesso di una copia di Dark Souls per misteriosi sentieri e vie traverse.
Stendiamo un velo pietoso sulla selva oscura che ho dovuto attraversare e il numero ingente di anime (ehm euro) sacrificate a questo gioco. Aperta la scatola subito troviamo una pagina contenente un profondo messaggio motivazionale nel migliore stile di questo gioco.
Proseguendo l’esplorazione incontriamo un vassoio con le carte del gioco, due scatole contenenti le miniature e le tiles in cartoncino. Ci sono anche dei cubetti di legno stile village che nel boardgame di dark Souls si useranno per segnare avanzamenti e ferite subite. Naturalmente ci sono anche i dadi.
Le tiles non sono male e usano un sistema di movimento per nodi che come idea non sarebbe male in un gioco collaborativo, ma trovo un po’ fastidiosi i cerchietti messi sulle tiles.
Le miniature sono sicuramente un grosso punto di forza del gioco da tavolo di Dark Souls. I mostri ricordano neanche tanto vagamente le atmosfere di Berserk e bisogna ammettere che quando si tratta di Dark Fantasy i giapponesi sanno il fatto loro.
Il regolamento de boardgame Dark Souls non è di per se male, ma a parte l’avventura random vi sono due sole campagne che fondamentalmente sono una sequenza di tre avventure random di cui si conoscono i Boss.
Se non siete appassionati di Dark Souls temo che vi annoierete a giocare sempre e solo ad: uccidi il boss per vincere, dopo che svariati boardgame collaborativi ci hanno abituati alle condizioni di vittoria più disparate e lo stesso videogame di Dark Souls contiene svariate sotto quest che mettono un po’ di pepe nella storia. Storia che nel boardgame a mio parere non si riesce veramente a raccontare.
Chiaramente è un gioco pensato perché si comprino anche le espansioni per arrivare ad un’esperienza di gioco ottimale.
Si tratta ancora solo di qualche immagine e piccole indiscrezioni, ma da un paio di giorni è cosa abbastanza certa che si danno da fare..
Non hanno ancora finito di spedire la season 3 e sono già pronti a far partire un nuovo kickstarter, previsto a quanto pare per fine maggio…
Zombicide
Black Plague
La Guillotine Games ha deciso di deliziarci con una nuova puntata di Zombicide, stavolta nel medioevo fantasy
Fantastiche carte equiaggiamento
il dedalo di viuzze questa volta sembra essere ancora più contorto del solito…
Decisamente degli eroi agguerriti, a questo giro pare che sarà difficile evitare il corpo a corpo…