17 luglio 1634
Stavo camminando tranquillamente fra le strade dei bassifondi di Nuova Gerusalemme quando ho visto la gitana. La donna, spavalda, fronteggiava tre mercenari che avevano l’aria di non aver visto un soldo o una donna da almeno una settimana.
Non so se avesse pronta qualche stregoneria o se volesse solo vendere cara la pelle, possibilmente ferire quegli uomini e sperare che nella rabbia e nella furia di aver trovato resistenza la uccidessero prima di violare il suo corpo. Ma visto che per quanto squattrinati quegli armigeri parevano competenti dubitavo che la donna avrebbe ottenuto la grazia di una morte pietosa.
Sapevo che avrei dovuto andarmene e non interessarmi di quanto succedeva. Lei era sicuramente una strega blasfema, settima figlia di una donna che era stata figlia di streghe prima di lei. Per quanto l’esercito necessitasse degli infernalisti, nessun uomo sano di mente avrebbe mai aiutato uno di loro. Erano eretici scomunicati venuti all’inferno per sfuggire alle persecuzioni, nessuno provava amore per loro, erano utili solo nel reame di Lucifero.
La ragazza però era bella, bella quanto diabolica ebbi poi in seguito modo di scoprire, e sul momento non trovai giusto che fosse costretta a soddisfare le voglie di quei rozzi cafoni. Quindi mi feci avanti con la spada in pugno.
Il primo armigero lo colpii alle spalle, tanto erano tronfi nella loro lussuria che avevano occhi solo per la donna di fronte a loro. Poi vi fu un cozzare di ferro e metallo quando gli altri due mercenari mi saltarono addosso. Tentai di parare e difendermi, ma erano chiaramente più bravi di me.
Pensai che ero stato veramente stupido ad assaltare quei rozzi individui solo per una donna.
Stavo per raccomandare la mia anima a Dio, anche se in questo luogo era più probabile che la reclamasse il diavolo, quando vidi il redentore avanzare a grande velocità verso di noi. Quando vide lo scontro e la donna iniziò ad inveire in maniera equanime contro tutti i presenti con uno dei suoi sermoni tonanti.
Questo non avrebbe sicuramente fatto desistere i mercenari dal combattere
Il redentore per la prima volta da quando lo incontrai mi parlò: – La tua attrazione verso le donne ti porterà nell’oblio. – non fece a tempo a dire altro che svenni per la perdita di sangue.
Quando mi risvegliai ero incatenato al muro in una cella sotterranea, la mia ferita al fianco bendata alla meno peggio.
Fu così che fui costretto ad abbandonare i ferri da chirurgo per inoltrarmi anch’io nei cunicoli che si trovano sotto a Nuova Gerusalemme. Quello o terminare la mia vita appeso ad un corda. Forse scegliere la corda sarebbe stata una soluzione più pietosa, ma decisi di prolungare comunque la mia vita infame.
Ora mi porto dietro l’odio della donna che ho salvato poiché anche lei ha dovuto compiere la mia stessa scelta e attribuisce al mio intervento la sua attuale fortuna avversa.
Post precedente – Post successivo
Mi piace:
"Mi piace" Caricamento...