La pattuglia perduta

E’ da poco terminata la narrazione dell’avventura one shot La Pattuglia Perduta (per Martelli da Guerra / Warhammer  Fantasy  Roleplay) sul blog di Ale e ora l’avventura creata da Nicholas è disponibile anche per il download.

L’avventura è molto interessante perché è improntata più sul rapporto fra i personaggi definito nel background che sulla missione assegnata dall’avventura. Nel corso della partita la missione diventa sempre più secondaria rispetto all’agenda personale di ogni singolo giocatore mentre si gioca in un crescente clima di sospetto e tensione.

Prevale in questa avventura un’atmosfera cupa dovuta al contrasto che inevitabilmente finirà per crearsi fra i vari personaggi che a mio parere ben si sposa con la tetra oscurità del mondo di Martelli da Guerra.

Anche se creata per warhammer fantasy roleplay,  l’avventura a mio parere può essere interessante da giocare anche con altre ambientazioni Dark Fantasy,  fra le quali personalmente stavo pensando di riutilizzare in Ultima Forsan. 

Qui trovate la cronaca della partita di Nicholas.

 

Lasciadno Marieburg al suo destino…

Con il rogo di una infima locanda nella città di Marieburg è ufficialmente terminato il progetto condiviso su Blogger ispirato a Martelli da Guerra gestito 4 mani fra me e Kuduk

Nei giorni precedenti avevo già steso un bilancio del progetto ma devo dire che aver concluso questa storia mi da un certo senso di insoddisfazione, non tanto per il progetto del blog, quanto per il fatto che personaggi con un grosso potenziale come Mjolnir e Lacrima si siano arenati al causa di divergenze di opinione all’interno del gruppo di gioco.

Piccolo sciocco dettaglio, la cronaca è abbastanza fedele allo stile di gioco che aveva il gruppo e il master ha ritenuto che interpretare una donna che non sa scegliere se essere una sacerdotessa o un’assassina, uno sventratore che non vuole accettare il suo destino e  una guerriera barbarica in fuga dal suo passato valesse solo un quarto dei punti esperienza per l’interpretazione messi a disposizione dall’avventura.

Giusto per la cronaca, Ciacco (lo sventratore) non era morto contro la bestia di Nurgle, come ho scritto nei miei racconti, quella volta da codardo il nano aveva preferito scappare.

Una settimana dopo per poco non uccise Lacrima dopo che avevamo litigato perché lui aveva chiesto soldi per lo spettacolo mentre Lacrima si faceva fustigare nuda in piazza e quello è stato il punto in cui la storia si è veramente conclusa per abbandono dei giocatori.

Tutto sommato nel riscrivere la storia penso di essere stato estremamente misericordioso con Ciacco. Ora che ho messo la parola fine penso che sia ora di voltare pagina.

Esperimento di Blogging condiviso un bilancio finale

Sta per finire il mio primo progetto di blogging condiviso su Blogger a cui ho partecipato ispirato a Martelli da Guerra egestio (inizialmente) a 4 mani fra me e Kuduk

Quattordici giocatori, tre campagne e due master si sono avvicendati per alcuni mesi sulle pagine di wordpress con un buon inizio, ma probabilmente un risultato finale molto inferiore alle aspettative come ha sottolineato anche Kuduk.

I partecipanti a questo esperimento erano:

I Conversi della Rasata. Gruppo masterizzato da Kuduk. Sulla questione della rasata consiglio questo approfondimento preso dal blog di Dies Irae per capire di cosa si parli. il ghigno è tornato nella parte del comandate baracca ancora una volta e già questa è una garanzia.

I figli del Grifone. Gruppo masterizzato da Kuduk. La cosa spostante in questo gruppo secondo me è che vi sia un altro giocatore che interpreta i panni del Ghingio, spassossimo.

I figli della Perdizione. Un gruppo nato sotto un segno infausto. Avrei dovuto mollare dopo la prima avventura finita veramente male, invece ho stupidamente resistito per i primi due capitoli de i mille troni consegnando due splendidi Concept di personaggi, Lacrima e Mjolnir, al macello.

Devo dire, guardando i lati positivi, che senza questa iniziativa non avrei sicuramente mai terminato di raccontare la storia di Lacrima, Mjolnir e Ciacco. Si è trattato di un’avventura che purtroppo è stata piagata da molti problemi e si è interrotta veramente male con un sapore dolce amaro. Dopo averne scritto un quarto della storia su questo blog mi era passata la voglia di terminarla, ma l’idea di collaborare con un’altra persona che comunque apprezzo, per il poco che conosco della sua vita di giocatore di ruolo sulla rete.

Un secondo problema che si è creato è stata la diversa lunghezza delle storie raccontate, probabilmente se riprovassi mi accorderei con gli altri autori di un blog condiviso su un numero di post con cui ognuno deve contribuire e sul lasso di tempo in cui farlo perché non diventi un canto solitario verso la fine come in questo caso.

Con il senno di poi probabilmente cererei di trasformare la collaborazione in qualcosa di più di un semplice io scrivo e tu scrivi su binari paralleli, ma proverei a capire che spazi ci sono per scambi fra gli autori in modo che diventi veramente un progetto a quattro mani e non solo una coabitazione.

Un’altra questione riguarda la piattaforma da scegliere. Probabilmente se iniziassi un nuovo progetto caldeggerei la piattaforma WordPress. Blogger è decisamente più carene di funzioni fra cui la mancanza maggiore è stata l’assenza di un sistema di notifiche. Seguire i commenti sul proprio blog richiede è ancora possibile monitorando la pagina degli stessi, ma se vuole conoscere le risposte ai propri commenti bisogna visitare la pagina degli autori stessi anche si è degli iscritti al sistema, quando invece  su WordPress si riceve una notifica sul menù principale in caso di risposta.

E ora? Tristemente per un po’ nel modo di Martelli da Guerra non accadrà nulla, anche volessi fare io il master mancherebbero i giocatori e alcune prove fatte hanno mostrato che pur essendo il sistema leggero, il combattimento risulta inadatto all’utilizzo via Skype poiché vi sono troppi turni inutili in cui non succede nulla che rallentano il gioco.

Di due gruppi potenziali non so se a settembre ne partirà davvero neanche uno… sicuramente con l’autunno ripartirà qualche partita via Skype anche se ancora non so se con Camelia Farnese o con qualche novo personaggio.

Infine Iho’s Chronicles dovrà convivere in futuro con il fatto che il suoi autori sono persone molto più impegnate di una volta, ma fra i vari progetti che ho in corso è certamente l’ultimo che ho intenzione di abbandonare.

Gestire online una partita di Warhammer RPG

Nelle scorse settimane ho fatto un po’ di prove tentando di giocare su skype a Martelli da Guerra, o più precisamente Warhammer fantasy Rpg seconda edizione. Il regolamento si presta abbastanza bene al gioco online avendo poche regole abbastanza semplici e meccaniche snelle.

Il fatto che le regole per giocare si possano condensare in una trentina di pagine e che si riesca a giocare tranquillamente anche senza miniature lo rende un buon soggetto per una prova su Skype.

Ho provato con l’avventura introduttiva del manuale originale, attraverso il Darkvald e di per se le cose avrebbero anche funzionato bene se non fosse stato per le parti di combattimento.

I combattimenti in martelli da guerra sono improntati sull’idea di attaccare e parare. I colpi a segno sono pochi e tutti potenzialmente letali.

Nel momento in cui c’è un solo personaggio con 4 PNG e 5 mostri la quantità di tiri da fare

Da parte mia c’è stato l’errore di non assegnare i PNG a No’Akei per darle più cosa da fare durante lo scontro, dall’altro però ci sarebbe comunque la necessità di diminuire il numero di partecipanti “Attivi” all’azione lasciando il grosso dello scontro in background e dandone solo una valutazione a spanne dell’esito.

Per la seconda avventura ho provato ad eliminare questo collo di bottiglia glissando su tutti gli scontri che coinvolgevano PNG contro PNG e concentrando l’azione solo negli scontri fra personaggi giocanti e nemici. In ogni caso però il funzionamento del combattimento con molti tiri che non portano a nessun risultato tende a dare l’idea di un gioco “rallentato”, cosa che non si sperimenta attorno al tavolo dove fra un tiro e l’altro in genere si scherza o si sdrammatizza.

Per ora presumo che sospenderemo queste prove per passare a riprendere in mano Darksun e  il personaggio di Rikku, in fondo è da due anni checi sono ancora trecento elfi malintenzionati che meritano una lezione per aver avvelenato un’oasi. E’ una questione che è rimasta in sospeso per veramente troppo tempo.

Se più avanti riproverò a giocare a martelli, per semplificare ulteriormente, penso che utilizzerò le regole per le armature semplificate e una sola tabella dei critici, considerando automaticamente storditi i nemici a -1 e morti i nemici a -5, spero così di velocizzare ulteriormente il combattimento.

In alternativa ci sarebbero le regole di Mordheim o Warhammerquest con i D6.

Sindrome di Bögenhafen

Rubo questo termine a Sir Gawain del forum “The roaring old school” per ritornare sull’argomento sandbox.

La sandbox è uno stile di gioco che prevede che gli eroi possano muoversi liberamente su un vasto spazio di gioco decidendo loro dove andare. È generalmente molto in voga fra i giocatori vecchia scuola.

La sandbox  a mio parere ha un grosso difetto (al di la della mole di lavoro preparatorio):  l’assenza di una trama richiede che i giocatori vogliano essere loro a muoversi verso una direzione più o meno arbitraria. Nella mia esperienza di master questo è accaduto molto raramente e allora si presenta appunto la Sindrome di Bögenhafen in cui resteremo inchiodati tutta la partita a scavare trincee in attesa che accada qualcosa peccato che se i pg non si muovono non accadrà nulla.

Ai giocatori piace indiscutibilmente rovinare il lavoro del master scombinando i suoi piani con trovate impensabili, tipo tentare di evocare e resuscitare la regina Zenobia nel modulo B4 di D&D, dopo aver distrutto lo spettro in cui si era tramutata… troppo goloso per non lasciarglielo fare anche se ha richiesto una discreta dose di lavoro per adattare la cosa all’avventura (i folli pensavano che la sovrana sarebbe stata loro grata visto che l’avevano seccata da non morta).

Altro discorso è che piaccia loro andare in cerca di avventura se vengono piazzati in un luogo con le mani in mano. Più spesso si guarderanno intorno e faranno un pisolino nell’attesa che gli eventi vadano avanti da soli oppure si trincereranno un po’ come nel post di Sir Gawain. Aggiungiamo che martelli da guerra ha un sistema di gioco con pochi punti ferita e neppure tanto fato che non incentiva a correre rischi e fare gli scavezzacollo.

Personalmente nelle partite che ho giocato sono sempre stato in seconda linea a fare il delinquente con Radenko e mandare avanti Tabatha a prendere legnate al posto mio.

La sandbox poiché punta ad avere i giocatori come motori degli eventi ha altri due difetti a mio parere.

In primo luogo è adatta ad un mondo Gygaxiano anni ‘70 e ‘80 dove c’è l’idea che gli eroi esistano per risolvere i problemi e il male stia li aspettando di farsi eliminare da loro. In ambientazioni secondo me più cupe come modo di gioco comincia a stridere.

In seconda battuta la sandbox nasce in antitesi all’idea di una trama e di fatto spesso non tiene conto che ci sono cose possono accadere agli eroi che essi siano volenti o meno. Se è cosa buona che gli eroi siano il motore degli eventi è anche vero che ci sono eventi che dovrebbero mettersi in moto sia che gli eroi vogliano sia che non vogliano.

Personalmente inoltre non apprezzo spendere tempo a dettagliare sommariamente un mondo di gioco, preferendo dare un grade dettaglio solo a piccole parti e trascurando il resto.

Parlando di Martelli da Guerra

Sul blog di Kuduk sta proseguendo  la cronaca delle mie avventure di Warhammer Fantasy Roleplay (conosciuto anche come martelli da Guerra) di uno dei pochi personaggi che io abbia mai giocato e forse uno di quelli che ho interpretato meglio.

La campagna I mille troni è stata anche una delle esperienze più controverse a causa dissidi con il master (che non era Kuduk) e per molto tempo avevo anche smesso di raccontare la parte di storia già giocata prima di decidere di unirmi a Kuduk nell’esperimento su avventure nel vecchio mondo. Cambiare blog mi ha permesso di riuscire a trovare la voglia di concludere i racconti e si spera un giorno anche di prendere in mano un gruppo di martelli e concludere la profezia dei mille troni.

Mi piace, conoscendo un pochino la campagna, vedere come l’avete giocata!!! ma hai il talento “odio atavico Ciacco” per caso? 🙂

Noi abbiamo tentato giocare la campagna privilegiando gli stereotipi associati alle nostre carriere e ciò che sappiamo dal manuale di Mordehim e dai vari codex del wargame Warhammer.

Nel riscrivere la storia ho cercato di tenere la narrazione fedele allo spirito delle giocate anche se questo ha allungato parecchio il racconto.

Purtroppo ci sono stati anche dei difetti che ci hanno portato ad abbandonare tutto con grande dispiacere mio e di No’Akei. Il master pretendeva che interpretassimo anche i dettagli triviali come seguire una mappa per uscire dalle fogne (un’ora di continui sbadigli del sottoscritto) e vista la nostra poca inclinazione per tale tipo di gioco ci ha penalizzato di brutto negli xp bonus per l’interpretazione.

Io interpretavo una ragazza animata da un intollerante spirito religioso, la fidanzata che fa matematica ha provato una rozza e incivile guerriera del nord e il basso uno sventratore che non ha ancora accettato il suo tragico destino e cerca inutilmente di vivere una vita normale. Secondo il master tutto questo sforzo di calarsi nella parte non meritava però di essere premiato poichè chiedevamo di tagliare corto nei cambi scena.

Un altro problema è stato continuo il railroading in una campagna che invece è pensata per essere giocata in maniera molto aperta.  Ad esempio all’inizio della storia non c’è stato verso di evitare di andare dal mercante elfo nonostante io sia una fanatica devota Sigmarita e quindi abbia una spiccata xenofobia. Poi ho scoperto che c’erano una dozzina di introduzioni alla campagna…

All’uscita da Marieburg visto che non è riuscito a dissuaderci dall’idea di coprire la nostra fuga dando fuoco ad una locanda ha voluto a tutti i costi che a bruciarla fosse un png.

Infine il master pretendeva di giocare a Warhammer come se fossimo nei Forgotten Realms. Un modo tutto sommato in cui i luoghi urbani sono calmi e felici e non vi è tutta questa miseria quando invece siamo in un “grimm world of perilous advetures”.

Proprio il fatto che la campagna avesse mostrato un grande potenziale per troppo tempo ci ha portato a soprassedere sui difetti della gestione del gioco portando in ultima ad esasperare le cose, forse se avessimo tagliato prima sarebbe stato meglio. Non avremmo avuto una campagna tagliata a un quarto e il rimpianto per dei personaggi grandiosi che ora fanno la muffa.

Riguardo al mio odio per Ciacco posso assicurare invece che è totalmente meritato. Tu non hai idea di cosa abbia combinato quel nano infame prima che abbandonassi la campagna per l’idiozia del mio master… è un eretico, un bestemmiatore ma soprattutto un simoniaco!

Games workshp e i Librogame

Mi vergogno profondamente di non aver conosciuto prima questa iniziativa della Black Library che dal 2011 ad oggi ha dato vita a ben 4 librogame print on demand ambientati nei modi di Warhammer e di Warhammer 40.000

Per fortuna Librogame’s land ha messo sul suo magazine tutte le informazioni su questa inziativa editoriale di mamma GW. Sul forum di librogame.net è presente poi la relativa discussione per commentare.

La politica di prezzo della GW come al solito non è esattamente abbordabile, ma dalle illustrazioni e gli sneak peek che ho potuto vedere i libri sembrano valere il loro prezzo. Logicamente il tutto è disponibile sollo nella perfida lingua di Albione.

Il sistema di combattimento abbastanza fedele a quello del gioco da tavolo con le classiche WS (abilità di combattimento), S (strength/forza), T (toughness/resistenza), W (wounds/ferite) e A (attacchi) e richiede una sequenza di tre tiri per colpire e ferire.

Lacrima e Mjolnir

Aver ripreso su Avventure del vecchio mondo a raccontare le storie di Lacrima e Mjolnir è stato un buon modo per riprendere in mano finalmente la storia di due dei migliori personaggi mai giocati da me e da No’Akei (la silenziosa coautrice di questo blog).

Questo mi ha portato a riprendere in mano alcune vecchie riflessioni uscite da un discorso con Jamila su due dei migliori personaggi mai interpretati da me e dalla fidanzata, che purtroppo hanno avuto una vita ludica troppo breve.

Miolnir è alta oltre il metro e settanta e ha dimostrato di saper utilizzare l’assurdo Martello che tiene sulla schiena, schiena completamente coperta da un tatuaggio di un lupo che balza nella neve. Partendo dalla professione di guerriero è destinata a rivolgersi per destino e vocazione verso la classe sacerdotale. Inoltre ha abbastanza punti fato per poter a ragione definirsi una prescelta.
Le sue due frasi fatte sono:
– So usare un martello che altro mi serve sapere? –
– Vorrei ricordarti che ben prima di Sigmar già il mio dio, Ulric, aveva un martello! –
Sotto molti aspetti è una copia della fidanzata con un guadagno di altezza di 10 cm

Mentre io interpreto una mingherlina sul metro e sessanta a cui un fortuito tiro di dadi ha permesso di avere 50 punti di costruzione già al primo livello sui 70 disponibili per un umano, elemento giustificato da una ferrea disciplina di fede a base di punizioni corporali.
Manco di un un mignolo, monito di una cuoca del monastero per il fatto che non si deve rubare e ho una gamba leggermente claudicante, causata da un incontro troppo ravvicinato con l’inquisizione quindi sono poco propensa a cacciarmi ancora nei guai a differenza della mia collega testa calda.
La mia progressione mi porterà presumibilmente ad uscire dalla carriera sacerdotale per intraprendere una strada abbastanza disonesta nel tentativo di vendicarmi per ciò che mi è stato fatto in passato.

La cosa spassosa di questi due personaggi è che quello che è ovvio per una pia, sadica e devota donna imperiale non è altrettanto ovvio per una ragazza cresciuta in un villaggio del freddo nord. E sinceramente interpreto una giovane troppo devota per dare spiegazioni ad una zotica ignorante o mettere per iscritto che suddetta zotica l’ha messa in difficoltà in una discussione. (o almeno era così alla seconda sessione di gioco)

per dire

Mjolnir “Perchè non hai ucciso subito chi ti ha oltraggiato?”

Lacrima “perchè altrimenti sarei stata fermata subito e condannata a morte”

Mjolnir “Io avrei combatto subito e sarei morta volentieri. E’ meglio essere uccise da un nemico che vivere nella vergogna”

Lacrima borbotta qualcosa adirata.

In genere io sfogo la mia frustrazione pianificando come bruciare la dannata Città di Marieburg.

I conversi della rasata, finale con il botto.

Eckhardt du CannithLe peregrinazioni dei conversi della rasata nel Vecchio Mondo sono giunte ad una conclusione, il gruppo votatosi alla depravazione del caos ha incontrato la sua fine per mano dei servi degli stessi dei oscuri… anche se una certa sorella e alcuni avventurieri imperiali non avessero dato una mano anche loro.

http://warkuduk.blogspot.it/2013/03/finale-con-botto.html

Mi sa che per un po’ rimarrà voce nell’aria solo dei figli della perdizione.

Esperimento di Blogging condiviso (più o meno)

Rimanendo sempre in termini di Martelli da Guerra qualche settimana è cominciato l’esperimento di un blog di cronache di Gdr a 4 mani fra me e Kuduk

Tre campagne raccontate nello stesso blog da due autori diversi

I protagonisti sono tre diversi gruppi di avventurieri che stanno visitando tre diversi luoghi del vecchio mondo dopo che è passato il giorno che mai doveva venire, nel quale Archaon il signore della fine dei tempi è disceso dal freddo nord per devastare l’Impero, mettedolo a ferro e fuoco e consegnando donne e giovani fanciulle ai propri guerrieri.

I partecipanti a questo esperimento sono:

I Conversi della Rasata. Gruppo masterizzato da Kuduk. Sulla questione della rasata consiglio questo approfondimento preso dal blog di Dies Irae per capire di cosa si parli. il ghigno è tornato nella parte del comandate baracca ancora una volta e già questa è una garanzia.

I figli del Grifone. Gruppo masterizzato da Kuduk. La cosa spostante in questo gruppo secondo me è che vi sia un altro giocatore che interpreta i panni del Ghingio, spassossimo.

I figli della Perdizione. Gruppo masterizzato da Derfel Kadarn. Questo è il gruppo in ci ho giocato io e in cui ho in sanamente consentito ad un amico di fare il master. Avrei dovuto mollare dopo la prima avventura finita veramente male, invece ho stupidamente resistito per i primi due capitoli de i mille troni consegnando due splendidi Concept di personaggi, Lacrima e Mjolnir, al macello. Ora sto meditando come potrei recuperare i due PG.

Avventure per martelli da guerra

Questa è una piccola lista di siti di riferimento per chi cerca avventure e scenari per Martelli da Guerra o Warhammer fantasy Roleplay 2.

Avventure in italiano

http://www.wfrp.it/it/wfrp/avventure-intermezzi/index.php

Avventure in lingua inglese

http://www.madalfred.darcore.net/Scenarios.html

http://www.warpstone.org/downloads/scenarios.html

Attraverso il Darkvald – La notte nel bosco

Utengard, 20 messembre, tarda notte

Viaggio, giorno 2

Il secondo giorno di viaggio è stato molto tranquillo ma ora di sera Nonna Moescher era sparita. Me ne sono accorto perché ho sentito i bambini frignare. Ho Raccontato una fiaba della mia povera nonna (anche lei morta per il troppo lavoro presso i Von Carstein) ai bambini per farli star buoni mentre i miei compagni di disavventure convincevano il povero Hans ad accompagnarci nel bosco.

Qui ci siamo imbattuti in un gruppo di elfi che minacciavano la povera nonnina, sostenendo che fosse un’adoratrice del caos.

Ora potrei avere anche motivi per dubitare della nonna, ma le ho visto sgozzare un mutante di persona e ha curato tutti i feriti dell’attacco avvenuto prima della fuga dal villaggio e siamo ancora tutti vivi per raccontarlo. Inoltre odio gli elfi in generale e Gildril, il mago in particolare, quindi non intendo sentir dire da quei fighettini come un umano dovrebbe comportarsi. Certo d’ora in poi guarderò la nonna con molta più attenzione. Due incontri ravvicinati con la stregoneria mi sarebbero bastati, vorrei evitare di averne un terzo.

Io e il mago abbiamo parlato per una buona mezz’ora ma alla fine abbiamo trovato argomenti sufficienti per convincere gli elfi che la nonna è solo un’innocua vecchia che conosce poche semplici fatture.

Mentre riportiamo Nonna Moescher all’accampamento, su pressione delle domande di Tabatha, lei ammette di essere una fattucchiera e di essere stata fra i fondatori di Untergard. La nonna ha 200 anni, come tutti i maghi è molto longeva, e suo padre era morto per mano del Graf Sternhauner, a quanto sembra ci accomuna il fatto che le nostre famiglie sono state uccise dai nobili. Ci ha raccontato che ancora adesso il nipote dello Sternhauner della sua epoca, l’attuale Graf, è fuggito lasciando i suoi sudditi a morire di fronte alle orde del caos mentre lui si metteva in salvo al sud.

Visto il poco amore degli Sternhauer di Grimmenhagen verso Utengard, mi domando se non potessero esserci loro dietro all’attacco dei mutanti…

Forse è meglio se chiamo Tabatha, conosce alcune cose, imparate mentre serviva nelle galere, che dovrebbero distrarre la mia mente da simili pensieri funesti almeno fino a quando non prenderò sonno.

Scritto di suo pugno,

Vassili Radenko

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Lacrima – l’aspetto del personaggio nel gioco

Un piccolo post auto celebrativo della mia vanità e della perizia della mia fidanzata con l’editor degli avatar di Subeta.

Questi sono i principali aspetti del mio secondo personaggio creato per Martelli da guerra. Un esercizio difficile in quanto sto cercando di recitare la parte di una donna relativamente credibile. In particolare per la terza è stato necessario anche un discreto editing con Photoshop perchè le vesti utilizzate non erano fra loro sovrapponibili.Ammentto che il passare del tempo diventa sempre più vanitosa e non vi è fine alle spese frivole che songa di collezionare.

la storia della nostra bella è cominciata qui

Attraverso il Darkvald – In viaggio con timore

Utengard, 19 messembre, sera

Viaggio, giorno 1

Il primo giorno di viaggio è stato inspiegabilmente tranquillo, nonostante la tensione
palpabile nell’aria. Abbiamo proseguito guardinghi, timososi di ogni singolo passo do cosa poteva nascondersi in queste foreste maledette. L’idea di abbandonare il villaggio e lasciare che gli uomini bestia razzino e saccheggino tutto ciò che non si è riusciti a salvare rende l’atmosfera tesa.

Da quello che sono riuscito a comprendere chiacchierando con nonna Moescher e gli altri abitanti del villaggio la foresta e la campagna sono veramente un luogo pericoloso, infestato di bestie, mutanti, banditi, sbandati e disertori di entrambe le forze che si sono combattute. Pare che più avanti dovremmo anche attraversare il territorio dei goblin. La nostra speranza è che i malintenzionati desistano dall’attaccarci visto il nostro numero, senza rendersi conto dell’esiguità degli uomini armati.

La sera siamo arrivati a Gimminhagen, la cittadella fortificata del Graf Sternhauer. Gli abitanti di Utengard girano alla larga da tale luogo, ma noi decidiamo di andare fare una visita. Quale colpa che abbia il Graf pensavamo che gli abitanti meritassero di sapere della possibile minaccia degli uomini bestia.
Capisco che non vi sia amore fra gli abitanti di Utengard e Grimminhagen dopo la scissione fra le due cittadine, ma dopo aver parlato con un balivo arrogante e borioso ci siamo ricreduti sull’idea di avvisare la cittadina. L’ingratitudine della città per il nostro gentile avviso e il rischio da noi corso abbandonando temporaneamente la sicurezza della carovana per infilaci in quel covo di masclalzion arroganti giustifica in pieno l’ostilità degli abitanti di Utengard. La città meriterebbe di essere sradicata pietra su pietra e gli abitanti di diventare cibo e sollazzo per gli uomini bestia.

Sono le divisioni che alimentano l’impero a renderlo facile preda dell’orrore che solo da pochi giorni sto realmente cominciando a comprendere. Con tutti i difetti dei nostri conti almeno essi comprendono l’importanza che la Sylvania si mostri al resto dell’impero come una forza unita e coesa.

Speriamo solo che domani sia un giorno migliore.

Scritto di suo pugno,

Vassili Radenko

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Attraverso il Darkvald – Mutanti e imboscate

Utengard, 18 messembre, mattino

Mentre la gente si agitava spaventata da rumore noi scoprimmo di avere la sfortuna di trovarci proprio nella traiettoria di quattro mutanti infuriati.

Onestamente peggio per quelle canaglie infernali. Caricare un mago del fuoco non si è rivelata per loro esattamente una brillante idea, un incantesimo particolarmente efficace di Gildril ha letteralmente bruciato le carni di uno dei mutanti lasciandone solo lo scheletro carbonizzato.

Io e Tabatha abbiamo coperto di frecce il secondo e il soldato Pieter ha ucciso gli ultimi due. Più guardo quel soldato e meno riesco a comprendere dove finisca l’alabarda e dove inizi l’uomo. Mi viene il dubbio che usi l’arma anche per pensare.

Dopo aver sconfitto i mutanti venimmo a sapere che quelle canaglie erano solo una diversione per coprire un’incursione all’attracco fluviale, volta a rubare le scorte di cibo della città. La cosa che mi preoccupa è che per colpire la piazza da un punto non visibile sarebbe necessario un moschetto Ochland.

Il capitano Gerrard Schiller ha liquidato la mia preoccupazione dicendo che probabilmente il moschetto era stato rubato da un campo di battaglia, ma mi domando chi potrebbe avere la capacità di utilizzare un’arma da ingegneri. Dovrò tenere gli occhi aperti.

A peggiorare le cose, poco dopo l’attacco subito a causa dei mutanti e derelitti, Hans Baumer, il boscaiolo, è venuto ad avvisare la popolazione che un gruppo di uomini bestia si sta avvicinando e quindi bisognerà abbandonare il luogo. Visto che la direzione dei paesani e la nostra è la stessa ci siamo aggregati al gruppo in marcia che si recherà a Middenheim. Infondo la foresta di Darkwald è un luogo troppo ostile per percorrerlo da soli.

È stato allora che ho conosciuto nonna Moescher. La donna si occupa dei bambini e dei feriti del villaggio e gentilmente ha provveduto a bendare anche le nostre ferite. Odia i nobili che devono aver fatto qualche torto alla sua famiglia e sospetto anche che traffichi con qualche fattucchieria. Nell’odio represso e nel senso di sdegno che prova verso coloro che l’hanno privata delle persone che le erano care ho riconosciuto molto del tormento che provo per la perdita dei miei cugini ad opera della bianca signora.

A quanto sembra l’attuale Graf Sternhauer, nipote del Graf all’epoca della fondazione di Utengard si è messo in salvo dalle scorrerie degli uomini bestia e ha lasciato morire i suoi sudditi. Non so se sia peggio lasciar morire nell’idifferenza i propri servi o farli morire di lavoro come fanno i nostri signori.

Ora stiamo facendo i bagagli e ammassando nella carovana qualsiasi cosa trasportabile, presto lasceremo Utengard.

Scritto di suo pugno,

Vassili Radenko

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