Ursha scrive:
discorso sugli rpg apocalittici tra me e il namecciano
Ursha scrive:
#5 the nameccian
nel caso perdessi entrabe le gambe posso sempre strisciare sulle mani?
lunedì, 01 settembre 2008 14:48
#6 Ursha
Si, ma gli altri personaggi probabilmente considerebbero più pietoso un colpo di pistola sulla nuca, piuttosto che doverti abbandonare nel bel mezzo della campagna, dove saresti cibo per gli zombie, le bestie feroci o i cannibali (e forse anche lacune cosa peggiori).
Se ti tenessero con loro saresti solo una palla al piede.
Tatì scrive:
che carino che seiii
Ursha scrive:
ti avevo detto che non è cosa buona giocare il survival horror con me
Tatì scrive:
terrò a mente
Ursha scrive:
mai visto 28 giorni dopo o io sono leggenda?
Tatì scrive:
letto io sono leggenda
Ursha scrive:
ecco, lasceresti una persona gambizzata nel modo di io sono leggenda con la notte in arrivo e sapendo che non puoi portartelo dietro
Tatì scrive:
certo che no
Ursha scrive:
quidi devi ucciderlo tu purtroppo
Tatì scrive:
ma nooooooooooo
Tatì scrive:
è terribile sta cosa
Ursha scrive:
è un gioco horror
Tatì scrive:
si ma non è etico
Ursha scrive:
è questo che fa l’horror
Ursha scrive:
i CoC in fondo stiamo tutti tranquilli e rilassati
Ursha scrive:
al massimo muori in modi orribili o diventi pazzo
Ursha scrive:
qui potresti dover decidere chi vive e chi muore
Ursha scrive:
questo è veramente orribile
Ursha scrive:
l’unica altra alternativa è restare a morire con lui
Ursha scrive:
la migliore sessione di CoC che io ricordi è quella in cui i giocatori di The Master hanno dovuto scegliere se morire per evitare la fine del mondo o esserne complici involontari
Ursha scrive:
e hanno scelto la seconda
Tatì scrive:

Tatì scrive:
eeeh me lo immagino Alessio…
Ursha scrive:
io dico che realismo non è inventarsi 10000 dinamiche di gioco astruse, semplicemente presentare situazioni verosimili e probabili
Ursha scrive:
anche con regole semplicistiche e banali
Tatì scrive:
be’ si
Ursha scrive:
quando la gente gioca fantasy con me deve affrontare cose come la povertà, la discriminazione, le pestilenze
Ursha scrive:
e tutti hanno sempre ritenuto che ciò migliorasse enormemente l’esperienza di gioco
Tatì scrive:
^o)
Ursha scrive:
non sei convinta
Ursha scrive:
preferisci il fantasy alla Biancaneve e sette nani?
Tatì scrive:
no è che sono cose che fanno paura davvero quelle
Tatì scrive:
anche Biancaneve mi terrorizza ma è un altro discorso…
Ursha scrive:
nell’horror devo metterti paura, nel fantasy inquietudie
Ursha scrive:
ma se giochi K. K. dove alla povertà, un modo sessista e la peste aggiungiamo san rospo e i demoni sono convinto che contribuisce all’inquietudine generale…
Ursha scrive:
e un fantasy inquieto è un fantasy migliore
Tatì scrive:
già
Ursha scrive:
dimmi tu comunque se non fa paura sapere che piuttosto che lasciati divorare da uno zombie il tuo migliore amico ti sparerebbe
Ursha scrive:
più vhe affrontare un grande antico
Tatì scrive:
appunto
Ursha scrive:
perchè la seconda cosa elimina la sospensione del dubbio
Ursha scrive:
la prima invece sarebbe plausibile se accettiamo ol’esistenza degli zombie
Ursha scrive:
non è lo zombie che fa paura veramente sono le conseguenze a cui potrebbe portare
Ursha scrive:
è il sapere che sei una formica, eroica ma pur sempre una formica, verrai sacrificata per l’esistenza del formicaio se necessario
Tatì scrive:
quest’ultima è tremenda
Ursha scrive:
CoC non sarà mai pauroso, perchè non è pausibile che se tu sopravvivi all’incontro con un grande antico il tuo migliore amico decida di ucciderti giusto per non rischiare che tu sia contaminato, non è realistico nell’america degli anni 20
Tatì scrive:
già
Ursha scrive:
gli amici di mio fratello sparano stupidaggini in continuazione giocando a CoC, quando invece giocavano a Revedian con me c’era una battutina ogni 1-2 sessioni di gioco
Tatì scrive:
Revedian non lo conosco
Ursha scrive:
l’ho inventato io
Ursha scrive:
mischiando il genere dying earth (C. A. Smith o Gene Wolfe) con la sanity di Cthulhu
Ursha scrive:
li la gente sapeva che se mostravi segni di pazzia l’inquisizione ti avrebbe scacciato dalla città
Ursha scrive:
e nelle terre selvagge saresti morto o di fame o perché volevano rubarti gli stivali
Ursha scrive:
ero riuscito a rendere l’inquietudine di un mondo dove l’apocalisse è gia avvenuta ma nessuno vuole ammetterlo
Tatì scrive:

Ursha scrive:
e loro erano arrivati ad accettare questo elemento di fondo su cui si basava tutta l’avventura
Ursha scrive:
mentre ad esempio non accettano l’orrore dei grandi antichi
Ursha scrive:
perchè non c’è nessuna tragica conseguenza nel non accettarlo
Tatì scrive:
già
Ursha scrive:
è questo che secondo me è la mia bravura di master, riesco a trasportarti in un modo con delle sue regole e per un po’ farti vivere secondo esse o tentare di combatterle, a te la scelta
Tatì scrive:

Ursha scrive:
il master non deve darti una storia che deve svolgersi in un certo modo, ma un mondo in cui vivere e qualcosa contro cui abbia senso lottare
Ursha scrive:
e un motivo per cui tu possa accettare il tutto come credibile per un paio di ore
Tatì scrive:
un secondary world
Ursha scrive:
esatto
Ursha scrive:
è solo l’accettazione della finzione da parte dei giocatori a rendere tutto credibile
Ursha scrive:
fino a che uno ridacchia di fronte a Tsathoggua non si va da nessuna parte
Ursha scrive:
io fagevo perdere pochissima sanity, ma poila gente scopriva che c’era nessun modo per recuperarla
Tatì scrive:
come nella vita
Ursha scrive:
e allora prendeva paura di certe cose non perché erano spaventose, ma perché aumentavano il rischio di eliminare il personaggio prima che fosse ancora morto
Ursha scrive:
puoi accettare la morte del tuo adorato pg, ma che diventi un guscio vuoto, vascello degli dei che abitano le stelle?
Tatì scrive:
è divertenteeee
Ursha scrive:
sapere che il tuo nuovo pg dovrà distruggerlo?
Ursha scrive:
questo rendeva Revedian unico
Ursha scrive:
questo faceva si che fossi spaventato da aberrazioni giganti e dei
Ursha scrive:
le tre cose che potevano ridurti ad un lemure
Tatì scrive:

Ursha scrive:
forse dovrei farci un post su questo discorso e pubblicarlo su iobloggo
Ursha scrive:
qualcosa tipo discorso tra una strega ed un inquisitore sul senso se gioco di ruolo
Tatì scrive:
siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
Tatì scrive:
dai dai
Tatì scrive:
mi piace
Tatì scrive:
fallo"
Ursha scrive:
lo correggo e poi lo pubblico
Tatì scrive:
beellissimooo
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